domenica, maggio 28, 2006

Serie A


Di questi tempi, è facile perdere l'amore per il calcio. Il mondo del pallone è scosso. Ma la passione è più forte di tutto. Qui a Catania, aspettiamo da 23 anni la serie A. Arriva oggi. Vittoria contro l'Albinoleffe. Un urlo che proviene dalle viscere dell'Etna. Un riscatto per un deferimento (di 13 anni fa) voluto da qualcuno in circostanze che lasciarono l'amaro in bocca. Il Catania (ben voluto dal palazzo) dovette ripartire dall'eccellenza perchè i soldi dell'iscrizione furono consegnati con 2 giorni di ritardo.
Eccellenza...Serie A. Sono bastati 12 anni per ritornare. E siamo felici, perchè, specie i 20, abbiamo visto la realizzazione del sogno di una vita.... che dire.

Grazie a tutti i giocatori, all'allenatore, al presidente, all'amministratore delegato...

Serie A, la città la merita.

lunedì, maggio 22, 2006

Tifosi fino alla fine

In un mondo del calcio malato, drogato, truccato c'è chi non perde la fede per la propria squadra. Gente che ha riposto tutta la propria passione nei confronti della propria squadra del cuore, nonostante le intercettazioni, nonostante tutto. E così 2 di loro sono morti per inseguire un sogno, vedere la propria squadra in serie A. Un pensiero ed un sentimento di commozione per i due conterranei miei che hanno perso la vita e un in bocca al lupo per i 2 in ospedale.

Incidente stradale: morti due tifosi CATANIA

Un gravissimo incidente stradale ha coinvolto nelle mattinate un'auto a bordo della quale viaggiavano quattro tifosi del Catania, partiti per seguire la squadra nella trasferta in campo neutro a Lecce contro il Catanzaro.
Due delle quattro persone coinvolte sono morte mentre le altre sono state soccorse ed accompagnate negli ospedali di Cosenza e Trebisacce. Il bilancio provvisorio parla di due vittime e due feriti gravi. Sono morti Carmelo Ligreci, 37 anni di Catania, e Fabio Seminara, 30 anni di Mascalucia, gravissime le condizioni del figlio di Ligreci, Fabrizio di 17 anni, e di Angelo Tricomi, 18 anni di Misterbianco.

I quattro viaggiavano su una Fiat Punto blu che, in una curva aperta, per una distrazione o per un colpo di sonno del conducente, avrebbe perso il controllo schiantandosi contro un albero sul bordo della carreggiata. L'incidente si è verificato intorno alle 7 del mattino sulla Ss 106, nei pressi di Roseto Capo Spulico, nel Cosentino tra Sibari e Trebisacce. I quattro sostenitori della squadra rossazzurra erano partiti da Catania in nottata. Sul luogo dell'incidente sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di Trebisacce.

Il Calcio Catania, prima del match, attraverso il proprio sito internet ufficiale, ha espresso il cordoglio alle famiglie delle vittime. "Il Calcio Catania è vicino al dolore dei familiari - afferma il comunicato - e la formazione rossazzurra giocherà oggi con il lutto al braccio e prima del fischio di inizio verrà osservato un minuto di silenzio". "Il risveglio a Lecce è drammatico - continua la nota - è un colpo durissimo per tutti, un evento che lascia sgomenti. La vita, l' elemento più prezioso di ogni essere umano - affermano i vertici etnei - non può essere strappata e portata via per una partita di calcio. Non ci sono parole per commentare un evento così tragico e insensato".

da "La Sicilia" on line.

sabato, maggio 20, 2006

La confusione Da Vinci

Venerdì è notoriamente il giorno in cui escono i film al cinema. Naturalmente oggi (già dico oggi perché nonostante sia passata la mezzanotte considero queste prime ore di sabato una appendice del venerdì, che vogliamo farci) non fa eccezione, anzi. Oggi è uscito in contemporanea mondiale “Il Codice Da Vinci”. Probabilmente sarà un successo planetario.

Intanto scrivo un’ora dopo essere tornato a casa dal cinema (e che cinema! Quei furbastri del Warner Village a pochi chilometri da casa mia l’hanno inaugurato proprio oggi.). Già, ci sono andato pure io (non esattamente un cinefilo). Così come avevo letto il libro.

Qualche mese fa ho letto Angeli e Demoni, e mi era piaciuto, non un capolavoro comunque. Certo, non condividevo molte cose, ma d’altronde era solo un thriller. Nel frattempo si è alzato il polverone “Da Vinci”. Tutti ne parlavano, programmi alla TV ne parlavano (ora mentre scrivo c’è Claudio Brachino sul quattro che indaga), gente che al massimo aveva letto le istruzioni del microonde ora andava in libreria a comprare il Codice, nelle medesime librerie spuntavano come funghi svariati libri dai titoli tipo “I segreti del Codice Da Vinci”, “Le verità del Codice Da Vinci” (con la variante di “La verità…”), “Indagine sul Codice Da Vinci”, “Il Codice Da Vinci, luci ed ombre”, “Il Codice Da Vinci salutame assoreta”, “I gargarismi del Codice da Vinci”, “Codice Da Vinci, fritto o bollito”, “Suor Germana spiega il Codice Da Vinci”, “Moggi e il Priorato di Gea, il vero Codice”. Tutti libri che sfruttano l’onda del business che il buon Dan Brown ha scatenato, e che hanno la Gioconda in copertina, Gioconda che apparirà anche sul terzo capitolo di “Oggi cucini tu…” di Moroni-Clerici.

Non volevo leggere il Codice da Vinci, ne sentivo parlare e mi infastidivano le teorie bislacche che presentava. Poi mi sono accorto che stava succedendo una cosa che non mi aspettavo assolutamente. La gente era convinta che ciò che il furbissimo Brown raccontava era la verità. Da Vinci Code is the truth. AHHHHHHHH!!! Ma come è possibile? Non se ne accorgono che è un thriller e basta?

Mi sono allora sentito investito dal “dovere morale” di leggere il thriller da 50 milioni di copie. Giusto per non sentirmi dire (giustamente) “MA che te parli, che nun l’hai manco letto er libbro, ao!”. Allora mi sono recato bel bello nella libreria Mondadori, ho acquistato il libro e l’ho letto in quattro giorni. Ciò anche perché il film era in uscita imminente e non volevo guardare il film senza aver letto il libro. Sul libro ho confermato le impressioni che avevo raccolto. Thriller che si lascia leggere, niente di irripetibile, ma soprattutto una serie incredibile di panzane storico-teologiche. La cosa drammatica è per l’appunto il fatto che la gente ci crede.

La Chiesa Cattolica vuole boicottare il film, forse ha un po’ paura delle menzogne che il Codice ci propina. Ci sono molti che danno addosso a Dan Brown. Certo non è bello sentirsi dire”Uè ignorante, la verità te la dico io, quello che tu credi sia Dio, era solo un uomo.”. Ma io mi sento di dare la colpa a noi cristiani. E parlo in generale. Cristiani talmente poco conoscitori delle basi della propria fede che si lasciano trasportare a destra e a manca dal primo ex insegnante che passa. La colpa è nostra che ci stiamo allontanando dalla fede. Mi dispiace doverlo constatare ma chi è che vive secondo i dettami della fede cristiana? Dai guardiamoci in faccia, la metà dei giovani “cattolici” dichiara che è probabile che ciò che dice Brown sia la verità. “Gesù solo un uomo, sposato con la Maddalena? Niente di male, non scalfirebbe la mia fede?”. Ah rigazzì, ma di che fede parli. Di che fede parliamo? Risulta che la stragrande maggioranza degli italiani sia cattolica, molti lo sono solo perché è la tradizione. Punto. Io sono cristiano, anche se non cattolico e sono amareggiato dalla situazione della Chiesa. Quanto siamo distanti dalla Parola di Dio? Sta di fatto che i “cristiani” non toccano una Bibbia da anni ma hanno letto il Codice tutto d’un sorso. Per tali ragioni non me la prenderei più di tanto con Dan Brown.

Gesù non era Dio, ma solo un uomo. Era sposato con la Maddalena da cui ha avuto figli. Il Sang Real (sangue reale) è il santo graal è non è una coppa ma è il calice, cioè la stilizzazione del ventre femminile, quello della Maddalena appunto. La Chiesa nella persona di Costantino che però in cuor suo era pagano, fa di tutto per affossare la verità, scegliendo quattro evangeli di facciata e nascondendo i vangeli (che noi chiamiamo apocrifi) veri. Giacomo, Giuda Iscariota, Tommaso, Maria Maddalena, tutti evangelisti. Su queste ed altre basi, Brown, costruisce un thriller comunque godibile. Ron Howard (Rickye Cunningum di Happy days) ne trae un film non proprio entusiasmante ( è il prezzo che pagano tutti i film tratti da libri) con un cast di tutto rispetto. Tom Hanks, Jean Renè, Annie Tatou (il fantastico mondo di Amelie), Paul Bettany. Eravamo in tanti stasera al cinema. 7 delle 12 sale del multiplex erano per il Codice ed erano tutte piene. L’augurio che faccio a tutti è quello di sfruttare questo spunto per darsi delle risposte sulle quali si hanno dei dubbi.

Avrò piacere se questo blog diverrà luogo di dibattito, e prometto che mi terrò informato, facendo ciò che ritengo naturale. Se leggo un libro che mina le mie certezze e mi insinua dei dubbi (non è proprio il mio caso, fortunatamente), cerco di ascoltare l’altra campana. Questo blog, se lo si vorrà, si pregierà di dare voce anche all’altra campana.

Ovviamente questo post non vuole essere una recensione del libro ne del film.

Vi chiedo umilmente perdono se ho scritto un post forse illeggibile e incomprensibile, ma è tardi…

E perdonerete pure il fatto di aver, oggi, tralasciato le questioni politiche e sportive che la fanno da padrona da tutte le parti.

mercoledì, maggio 17, 2006

Il giuoco (truccato) del calcio

Mah...

io poi sono uno di quelli che il calcio l'ha sempre seguito con passione.

Tengo per il Catania e per il Milan.

Il Catania perchè è la squadra della mia bellissima città.
Il Milan perchè, avendo 20 anni, quando ne avevo 5 o giù di li ero impressionato, affascinato e innamorato di gente come Van Basten, Gullit, Rejkaard, Baresi, Maldini, Rossi e poi nel tempo Papin, Boban, Savicevic, Weah, Sheva, Kakà, etc etc.

Da buon milanista sono sempre stato a battibeccare con gli amici (più numerosi) juventini, criticandoli perchè tifavano per la squadra che comprava gli arbitri.

Che poi come me saremmo stati in milioni...

Milioni di appassionati che tutto ad un tratto diventano, inconsapevolmente, profeti.
Ecco che il coro di "Io lo dicevo!!!" diventa più imponente della Sagrada Familia di Barcellona.

Aspetterò i giudici, si suole dire in questi casi..

Intanto, io sono un bambino, e mi hanno rotto il mio giocattolo preferito.

Ridatemi il giuoco del calcio

giovedì, maggio 11, 2006

Auguri Presidente

Giorgio Napolitano, napoletano, nato nel 1925, è l'undicesimo presidente della Repubblica Italiana.

Sin da giovanissimo è impegnato in politica nelle file del PCI, fu a capo della corrente dei miglioristi, in avvicinamento alla socialdemocrazia europea. Nel 1956 appoggia l'invasione Russa dell'Ungheria, dove la rivolta operaia fu "sedata" dall'esercito sovietico. E' stato presidente della camera, Ministro dell'Interno e degli esteri. Faceva parte della corrente moderata del PCI, poi PDS e DS. Nominato nel 2005 senatore a vita, ora è il nostro Presidente. Motivo per il quale gli faccio i miei auguri. e faccio all'Italia l'augurio che riesca ad essere davvero supepartes.

Detto questo do i miei 2 motivi per cui non saluto con particolare entusiasmo questa elezione.

-Il Presidente ha 81 anni, e gli auguro tanta salute. Non vado oltre sennò poi mi dite che sono jettatore.

-L'elezione di Giorgio Napolitano è l'espressione di una parte politica che si è imposta e ha imposto all'Italia, seppur con un esigua minoranza (ed è questo il problema), la politica dell'asso pigliatutto. Presidenti di Repubblica, Camera e Senato. Senza il tanto decantato dialogo con l'opposizione. Basti vedere la sua elezione e confrontarla con quella di Ciampi. 707 su 909 voti per Azeglio al primo scrutinio, 543 al quarto scrutinio per Giorgio.
Niente metodo Ciampi, niente rosa di papabili su cui l'opposizione potesse esprimersi, nulla.

Un Ds al Quirinale per zittire D'Alema e Fassino che a parole festeggiano ma rodono. L'uno perchè voleva starci lui li, l'altro perchè con Baffino ancora da piazzare si vede sfuggire di mano gli Esteri e la vice-premiership.

Dall'altra parte Berlusconi si sente tradito dai centristi, ma il vero problema è che nel cdx si è capita una cosa: seppur la maggioranza sia stretta, è bastata e avanzata per pigliare il pigliabile, niente opposizione guastefeste. E la cosa fa male.

Auguri Presidente

mercoledì, maggio 10, 2006

La svolta tamarra di Vodafone

Non parlerò oggi di elezioni del Presidente delle Repubblica (quasi certamente lo diverrà Napolitano).

Mi ha colpito ieri sera la nuova pubblicità Vodafone.

Negli anni il noto gestore telefonico ha avuto nei suoi spot colonne sonore per lo più "fresche", spingendo tali canzoni a un grande successo. E' successo con i Keane, i Jet, Come Stai ? di Vasco Rossi, coi Rolling Stones, con James Blunt con Lionel Richie, con i Black Eyed Peas, con i Simply Red con Moby fino ai Leningrad Cowboys. E vedevano spesso come protagonista la bella australiana Megan Gale fare da testimonial fedelissima. L'abbiamo vista emergere da una piscina, fermare il tempo, guardare la tv sul cellulare, trasformare la citta in un accozzaglia di monitor, lanciare aeroplani di carta dai grattacieli, disegnare cerchi con le dita al grido di "Tu sei la stella" "Tutto intorno a te" "IL tempo è tuo, vivilo". Oppure c'erano dei ragazzi e delle ragazze, tutti belli, giovani, freschi, un pò borghesi (tutti piscine e feste) che si videochiamavano che si baciavano in spiaggia, che bussavano a tutte le porte possibili, che scrivevano sulla sabbia, che facevano scomparire gli scogli per scrivere all'infinito.

Poi, all'improvviso, inaspettatamente, la svolta tamarra.

La musica di sottofondo è la bellissima The Final Countdown, degli Europe. Una canzone del 1986 (come me) di quel metal anni '80 che più tamarro non si può. I capelli cotonatissimi di Joe Tempest, l'assolo di chitarra, l'intro con la tastiera che diventerà il marchio di questa canzone. Tutto molto tamarro. Ma erano gli anni '80. Ora sono passati 20 anni e ce la propongono come musico dello spot di qualcosa di moderno, tecnologico. Addirittura il cellulare diventa telefono di casa, anvedi.

Ma il cambiare canzone non sarebbe bastato a dare quell'impronta tamarra tanto agognata (perchè???) dai pubblicitari che hanno lavorato per vodafone.

Il culmine lo si raggiunge quando appare il testimonial. Lui. Il più forte giocatore italiano, ma anche uno dei più ignoranti, rozzi e tamarri. Francesco Totti. In un attacco improvviso di finezza dice "Io ho ggia staccato. Te cche ffai, ao?". Il Non plus ultra è il finale, quando il nostro amato (dai facci vincere i mondiali) Totti si lancia nientepopodimeno che in una frase in inglese. "Laiffiss Nau, ao!"

Straordinario. Pubblicitari, Vodafone, Europe, Totti: VI ADORO.

Niente niente so' tammarro pur'io, ao!?

PS: che poi se proprio volevano farla completa potevano scritturare pure Fefè e Filippo del grande fratello, avrebbero dato il colpo di grazia...

venerdì, maggio 05, 2006

Che Dio vi accolga

Ancora odore di morte, puzza. Un tanfo che in Iraq si materializza troppo spesso. Ancora dolore, ancora 2 nostri connazionali uccisi.

Un'altra tragedia per le forze militari italiane impegnate all'estero. Un'esplosione probabilmente causata da una mina ha colpito un convoglio italiano nella capitale dell'Afghanistan, Kabul, formato da due veicoli con a bordo 12 alpini. L'esplosione ha ucciso due dei militari italiani ferendone altri quattro. Le vittime sono il tenente Manuel Fiorito e il maresciallo Luca Polsinelli.

E ci sarà ancora strumentalizzazione, ancora risate al funerale, ancora pianto per una famiglia distrutta.

Ma non mi sento di commentare, ma solo di esprimere il mio dolore. Manuel, Luca, posso solo augurarvi che, mentre ancora potevate, abbiate scelto la Via giusta. Che Dio accolga le vostre anime.

giovedì, maggio 04, 2006

Chi vuole essere Presidente, ovvero il walzer del colle

Dopo il rifiuto del Presidente Ciampi, nonostante la richiesta da parte della CdL e da parte dei cittadini che invocavano la sua rielezione, si aprono tanti scenari.

A sinistra l'Ulivo è spaccato. Se da una parte la Margherita sostiene che il metodo Ciampi sia indispensabile, dall'altra i DS farebbero volentieri a meno di trattare con il cdx candidando Massimo D'Alema. Baffino nel centro sinistra non è stimato da tutti. I verdi, il PdCI e Rifondazione e naturalmente i DS lo voterebbero. Ma i diellini e i tanti a sinistra a cui Massimo non sta simpatico potrebbero tirare un brutto scherzo nel segreto delle Urne e uscirsene con un "Massimiliano Onorevole Dalema", di Mariniana memoria. Fassino spinge per Baffino per sedersi alla Farnesina e prenderi la carica, con Rutelli, di Vice Premier.Al centro destra il nome del lider Massimo non piace, naturalmente, anche se i retroscenisti (mamma voglio fare il restroscenista) sostengono che in fondo la candidatura di D'Alema sia gradita a Berlusconi & CO. che così potrebbero portare l'Italia in piazza e disertare le votazioni per il Quirinale. Fondando una campagna elettorale sul'ingordigia di poltrone da parte del centro sinistra e sfruttando ciò e la paura del pericolo comunista per stravincere le amministrative.

Del resto il Polo potrebbe lasciare in mano all'Unione le carte: se presentano un candidato che va bene a tutti il Polo lo vota, altrimenti avrebbe la ragione di far quanto descritto sopra. Tesi avvalorata dalla mancanza di candidature reali al di là di quella di Gianni Letta.

Rifondazione ha messo il veto su Amato, che non dispiacerebbe al centro destra e ufficialmente dovrebbe essere sostenuto dai DS.

Marini rimane uno dei papabili. Con lui al colle, i Ds potrebbero ricevere la presidenza del Senato con Gavino Angius oppure si fa il nome di Pisanu per non lasciar adito al cdx di parlare di ingordigia di poltrone.

I DS senza nessuna delle prime cariche dello stato non sarebbero affatto contenti, nemmeno se al colle salisse Amato o Napolitano (che essendo di area DS, ufficialmente dovrebbero far piacere a Fassino e D'Alema, ma la realtà è ben diversa).

A me gira la testa in questa giostra di nomi. Si era parlato di Luxuria al Colle. Giusto per aver Presidente e First Lady in un colpo solo. Col mio mal di testa, mi pongo la questione di quale sarebbe il mio Presidente del Cuore. Forse Marini con un candidato del centro destra al Senato. Non saprei anche perchè sono disturbato da altre cose.

- Principi danesi che mangiano la carne dei propri "amati" cagnolini.

- Le intercettazioni di Moggi che promette una Maserati a Pairetto.

- Sindaci che per non fare sprechi puzzano più di una discarica a cielo aperto.

- Un mucchio di cose da fare.

- Bill Gates che dice di non amare il fatto di essere l'uomo più ricco al mondo.

- Pecoraro Scanio che è stato beccato dai fotografi in grasse risate durante il funerale dei nostri ragazzi morti in Iraq. Questo meriterebbe un post a parte, visto che il Pecoraro non ha nemmeno chiesto scusa, ma non mi va.

Cose di tale portata che al confronto la scelta del Presidente, passa, obbligatoriamente in secondo piano.

martedì, maggio 02, 2006

Forse non ho visto bene

Un super mega concertone del primo maggio c'è stato ieri a Roma. Bello. Bellissimo.

Ma non per tutti.

Già perchè come si sa, la musica è di sinitra. E anche il lavoro è di sinistra. Tanto che Buttiglione a Torino e Moratti a Milano sono stati "gentilmente" invitati a ritornare a casa".

Noi di destra, come è noto, non lavoriamo. Noi di destra siamo quelli che hanno i soldi, le fabbriche, frequentano i salotti buoni, giocano a golf con vestiti firmati, hanno lo yacht, la villa con piscina, non lavorano e il profitto gli arriva sul conto senza muovere un dito. Quelli che assumono in nero per frodare il fisco.

Noi di destra siamo quelli che non hanno cultura, che non leggono, che al cinema guardano solo Vanzina e che ascoltano solo il pop da hit parade, quelli un po' ignoranti, quelli che non apprezzano la musica, quelli che non sanno fare musica, quelli che la musica non gli trasmette emozioni. Quelli che vivono in stretta relazione col commercialista, e disgustano l'arte.

Noi di destra siamo quelli a cui piace la guerra e si dilettano nel razzismo, che ripudiano la pace, che inquinano, quelli collusi con le mafie, quelli che non rispettano il prossimo.

Per questo la festa del primo maggio è esclusivo appannaggio della sinistra, cos' come il super-mega-iper concertonissimo.

Un concerto per il lavoro (cioè contro la destra), per la libertà dalle mafie (cioè libertà dagli affari della destra), per la musica vera (cioè contro le hit degli pseudo amanti della musica di destra), per la pace, quella vera (contro il guerrafondaismo della destra), per l'eguaglianza (quindi contro il razzismo e la discriminazione tipiche della destra). In questo periodo, necessariamente, spicca la PACE, LA VERA PACE, QUELLA COL SIMOBOLO DI MARCHIO REGISTRATO IN APICE, TIPO MANIFESTI DI PRC. Tanto il concertonissimo era per la pace che, ovviamente, sventolavano le bandiere di Ernesto Che Guevara, grande uomo di pace, pluripremiato col Nobel per la Pace, e dell'Iraq, paese che, sfregiato dall'ignobile guerra di conquista e occupazione mossa dai vili statunitensi, è stato sempre portatore del vessillo della pace e della libertà prima per mano del Rais Saddam Hussein, che con la suà bonta, secondo solo al Mahatma Gandhi, ha dato la libertà a tantissimi curdi in particolare e più in generale. Ora che Hussein è stato deposto dal vile invasore, il vessillo di pace e libertà è portato con onore dai nostri amici resistenti (chi è stato il fascista che ha detto "terroritsti" ?) che per la loro patria sono pronti a sacrificare la propria vita oltre che quella dei soldati invasori, mercenari senza scrupoli che seminano morte e distruzione.
Grazie a Dio (scusate il refuso, i Teocon sono di destra e noi preferiamo dire "fortunatamente") non c'erano bandiere d'Israele, degli Stati Uniti, nessuno striscione con la scritta "Gesù è la vera pace". Tutte cose da gente abietta di destra.

Ma non ho guardato tutto il concerto del primo maggio, quindi forse non ho visto bene.