venerdì, agosto 31, 2007

Dialogo tra padre e figlio


- Oh Pa', che bello. Settimana prossima inizio a lavorare mezza giornata al giorno. Ricordi vero?
- Si, si. Ma che devi fare?
- Niente, inizio ad informarmi per l'università.
- Prima però cerca di completare tutto il lavoro arretrato.
- Già fatto, tranquillo principale.
- Sicuro?
- Certo Pa'.
- Boh, ho i miei dubbi.
- Papà ma perchè ogni volta sto discorso?
- Non lo so, non ti vedo appassionato nel lavoro.
- Vabbè quello non è un mistero per nessuno, non mi piace; ma lo svolgo con impegno.
- Ma allora che ti piacerebbe fare, scusa?
- Papà il mio sogno è vivere di musica, che è la mia passione lo sai. Ogni altro lavoro per me è una ruota di scorta che non mi soddisfa.
- Ma scusa allora sta scienza della comunicazione a che ti serve?
- Beh, apre le porte per le public relation in aziende pubbliche e private, giornalismo, cose così.
- Cose che non sono il tuo sogno insomma, tempo e soldi sprecati.
- Beh in un certo senso hai ragione.
- Scusa allora perchè non investiamo soldi e tempo nella tua passione? Prova ad entrare in un conservatorio, che ne so... Informati. Devi studiare quello che ti piace e basta.
- Ci penserò, grazie.

lunedì, agosto 20, 2007

I'm back



Si, sono tornato. Ricaricato da queste splendide ferie appena finite.

Posti splendidi, gente meravigliosa, amici, risate, lunghe camminate, arte, amatriciana col guanciale, affreschi, strada sgombra da confusione, concittadini conosciuti lontano da casa, tartufo di Pizzo, benedizioni, contatto con Dio, mare limpido la sera, falò in spiaggia, coda per i Musei Vaticani, Roma vista dalla Cupola di San Pietro, i Sassi di Matera, lo Zomaro e la tonnara in Calabria, il campeggio di Caraffa, le esperienze uniche che regala, la metropolitana di Roma fino a Cinecittà, l'abbacchio, il cibo cinese, l'ospitalità delle famiglie di amici che ringrazio, amici con cui ridere, amiche che disinfettano ferite (come canta Ligabue), la stupida caduta in autostrada, il B&B a modo, il bar siciliano in piazza Colonna, la galleria Alberto Sordi, Montecitorio deserto, la meravigliosa casa in legno sul lago, le partite a ping pong, l'amore di Dio, la gioia di stare insieme a parlare di cose più o meno alte, i tuffi, le quasi 1000 foto, girare per Roma orientandosi alla perfezione, piazza di Spagna la sera, gli americani che fanno il toga party per strada, il turista rumeno che mi dice "Siciliano? Mafia!", Ponte Milvio e i suoi lucchetti, la non voglia di tornare al lavoro, le quasi lacrime, il cambio della guardia all'Altare della Patria, io, i miei ricordi, le mie ferite, le mie cicatrici e gente da ringraziare, Fabrizio il fedele cugino-gemello e compagno d'avventura, i genitori che mi aspettavano a casa, mio fratello e mio nipote che mi mancavano.

Io, Dio, gli amici, la musica, i miei sogni e i miei progetti.

Io e, per una volta, l'orgoglio di essere quello che sono... e la vita continua.