giovedì, novembre 13, 2008

If God is for us, who can be against us...

Ormai era necessario fare una copia di quel cd. Da li a poco avrebbe smesso di funzionare perchè sottoposto a troppo lavoro negli ultimi 10 giorni. In modo particolare la traccia 6, "I Love" e la 7, "God is for us". Ascoltate più volte al giorno. E quelle parole particolari, frammenti di una lingua che avrebbe voluto conoscere meglio. "I love to bring you praise... so I will love you" ma soprattutto "If God is for us, who can be against us?". "Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?".

Era anche il ritornello di una canzone che lui stesso aveva suonato, in italiano però. Ma in quel particolare momento della sua vita forse funzionavano meglio in inglese, forse era la novità. Non sapeva spiegarselo. Ma quando non poteva ascoltare, cantava: "If God is for us, who can be against us...".

E gli capitava sempre più spesso. Perchè ci sono problemi che insieme a noi hanno milioni di persone nel mondo, dico milioni perchè ce ne sono miliardi che ne hanno di ben più gravi. Ma mentre quei problemi capitavano a lui, si sentiva come se fosse il solo al mondo a doverli affrontare. E quindi quei versi di quella canzone, ripetuti ad oltranza. "If God is for us, who can be against us...". E funzionava, eccome se funzionava. Perchè quelle parole erano più del loro significato in senso stretto, peraltro di per se già meraviglioso e sufficiente a tirare su dalle peggio situazioni. Ma c'era qualcosa dietro.

Quel Cd, gli era stato regalato da delle persone a cui si era affezionato molto. Li aveva conosciuti e frequentati per soli 4 giorni, ma gli sembravano almeno 4 anni. E loro erano 4. Di Baton Rouge, capitale della Louisiana (USA)... 4 dei responsabili giovanili di una chiesa enorme con 7.000 membri. Erano stati in un paese vicino a dove lui viveva per tenere una conferenza giovanile organizzata dalla chiese locali siciliane. Il tema era stato "Lo stile di vita secondo il modello dell'adorazione". "If God is for us, who can be against us...".

Spesso durante quelle riunioni si era commosso fino alle lacrime per quello che stava succedendo: centinaia di giovani uniti dall'amore per Cristo. Che per 3 giorni sono stati insieme a cantare, pregare, ascoltare insegnamenti e testimonianze, a giocare, a scherzare, a socializzare. "If God is for us, who can be against us...". Lo riempiva di gioia tutto ciò. Amava i giovani in maniera eccezionale e desiderava che tutti i giovani della sua città e dei paesi vicini potessero conoscere l'amore di Cristo. Quello che ti cambia la vita, quello che ti rialza, quello che ti fa sentire amato, importante.

E mentre c'erano quelle riunioni nell'auditorium dell'albergo, lui rifletteva sulla sua situazione. E si scopriva meschino davanti ad un Dio che lo perdonava, che aveva dato se stesso per lui, proprio per lui che non riusciva a dare a quel Dio ciò che voleva... tutta la sua vita. Ci stava provando, sapeva di poterci riuscire, non con le proprie forze, ma chiedendo aiuto ancora una volta a Cristo. "If God is for us, who can be against us...".

Quando Mike predicava tradotto da Marco o Terry insegnava o Trey raccontava la sua testimonianza o Blair incoraggiava al servizio volontario verso il prossimo, quando Francesco pregava e suonava ed altri suonavano e cantavano e tutti insieme saltavano per la gioia, quando avvenivano queste cose meravigliose, lui capiva che era possibile dedicare la propria vita a Dio. "If God is for us, who can be against us...". Non solo era possibile, ma era anche conveniente, meraviglioso.

Poi la conferenza finì e lui si ritrovo con un cd da ascoltare, un libro in inglese da leggere, tanti appunti, e una gioia immensa nel cuore. Ma adesso non c'erano più gli americani, non c'erano le centinaia di giovani gioiosi. Ora era da solo con Dio. Lui, i suoi problemi e Dio. "If God is for us, who can be against us...".

Ma scoprì che da solo era più debole. Quindi realizzò la necessità e l'urgenza di stare sempre in comunione con Dio, con Cristo, con lo Spirito Santo. "If God is for us, who can be against us...". Ricordava ancora con nostalgia il nonno morto solo un mese prima, non poteva dimenticarlo. Gli teneva la mano mentre spirava, e anche poche ore prima, mentre dall'altra parte la moglie, la cara nonna, dopo 62 anni insieme lo baciava piangendo, perchè capiva che stava per perdere la sua metà. "Come faccio ora da sola? Mario non mi lasciare!" e lo baciava e lui, in semincoscienza, con la sua bocca ormai priva di denti, senza forze, riusciva a protendere la sua testa, schiudendo le labbra, come per un ultimo bacio. Muccino non era nessuno. Ma Dio aveva accolto l'anima dell'amato nonno, ne era sicuro.

E poi il problema del lavoro. Già, la Sicilia, terra meravigliosa ma dall'offerta limitata. Lavoro che proprio non arriva, nonostante decine di curriculum inviati, richieste personali a conoscenti, ma niente. Questo inserito in una grave crisi economica familiare. NOn saperva come fare. E' vero non sono i soldi a fare la felicità, ma quando tutte le tue certezze sul futuro e sul presente vengono a mancare di un sol colpo, non è facile, ti manca il terreno sotto i piedi. Ma non disperava, era fiducioso. "If God is for us, who can be against us...".

Negli ultimi mesi si sentiva spesso solo. A 22 senza una ragazza... a volte questi pensieri gli venivano alla mente e non erano piacevoli. I suoi amici più cari stavano passando un brutto periodo e gli appuntamenti settimanali iniziavano a saltare di tanto in tanto. Ciò unito al fatto che aveva perso i rapporti con molti amici ormai da mesi. Si trovava ad affrontare pure grossi problemi di tipo spirituale. Non tanto a carattere personale, ma quanto ecclesiale. Confusione, teorie, scoraggiamento, pausa, speranza. "If God is for us, who can be against us...".

Adesso era una matricola alla Facoltà di Teologia e Scienze Religiose. Voleva dare il massimo per studiare ciò che più lo appassiona, per preparsi, per formarsi in vista di qualunque cosa Dio avrebbe potuto affidargli. Sapeva che ogni suo problema si sarebbe risolto, che ai figli di Dio non manca mai il necessario (seppure bisogna imparare a rinunciare), che avrebbe trovato un lavoro, l'amore che forse era più vicino di quanto credeva. Sperava pure nella realizzazione del sogno di andare a trovare i suoi fratelli americani e di essere più unito e collaborativo con quelli della sua città. Coltivava il sogno di vedere le persone che amava dare il proprio cuore a Cristo. Insomma, forse a furia di ascoltare e di ripetere quelle parole, aveva davvero realizzato nel suo cuore cosa quelle parole significano. "If God is for us, who can be against us...".

PS: Grazie a: Dio, Gesù Cristo, lo Spirito Santo, Francesco, Piero, Salvo, Daniele, Laura, Gabriella, Elisa, Elisa, Emmanuele, Orazio, Pastore Mario, Salvo, Marina, Mike, Terry, Trey, Blair, Fabrizio, Serena, Georgia, Gianluca, Ketty, Anna, Alessandro, Giulio, Gaetano, mamma , papà, Samuele, Vita, Daniele, Gioele, Pina, Carmelo and many many more.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao van. Sono contenta di leggerti nuovamente. Un caro saluto.

EbonIvory ha detto...

Hi Van

Van der Blogger ha detto...

Ehi ciao Red, ciao eboni... che succede oggi... tutti così criptici...

Beh in effetti forse il bonus di parole per la giornata l'ho consumato tutto io.

Vi aspetto domani allora

PS mi sono reiscritto su evangelici.net, vediamo quanto resisto

Anonimo ha detto...

noooooooo, ne avevo dimenticato l'esistenza. E' sempre la solita minestra?

Il Viaggio ha detto...

Ciao Van! Hai scalato l'Everest! Mi hai commosso con la partenza del tuo caro nonno. Sei a scuola? Mi sa che sei ancora per un po´in salita, coraggio, poi c'è sempre la discesa!!

P.S. Sempre attenzione con gli americani...ok?