venerdì, marzo 31, 2006

Un punto al giorno... la saga continua

Seppur con grandissimo insuccesso continuo questa saga...

PROGRAMMA 2006-2011 - UN PUNTO AL GIORNO: “RICERCA ED ENERGIA”

Il programma 2006-2011 della Casa delle Libertà si articola in 10 temi. Lo presentiamo punto per punto affinchè, il 9 e 10 aprile, ognuno possa decidere con cognizione di causa…

1) Libera trasformabilità delle Università in Fondazioni, in modo da aprire le università italiane ai contributi della società civile, al mercato, all'estero.
2) Incremento degli investimenti pubblici in ricerca pubblica e privata. 3) Importazione tale e quale dalla Francia in Italia dei 4 "fondi di fondi" per finanziare gli investimenti in ricerca.
4) Raddoppio della detassazione degli utili se reinvestiti in ricerca ed innovazione tecnologica.
5) Realizzazione dei rigassificatori già autorizzati (Nord, Centro, Sud) per ridurre la nostra dipendenza dall'estero.
6) Realizzazione di termovalorizzatori eliminando lo scandalo della spedizione all'estero dei rifiuti solidi urbani (applicando il principio di responsabilità nazionale e locale: tanto si produce, tanto si deve smaltire).
7) Incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all'uso efficiente di energia, alle fonti rinnovabili (vere, non assimilate), dal solare al geotermico, dall'eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani, per ridurre i costi dell'energia per le famiglie e per le imprese.
8) Diversificazione del funzionamento degli impianti elettrici ad olio combustibile attraverso il ricorso al carbone pulito.
9) Partecipazione ai progetti europei di sviluppo del nucleare di ultima generazione.

Aggiungerei solo tre cose, ad un tema trattato in modo serio e condivisibile.

- La proposta della Rosa nel Pugno di inserire tra le scelte dell'8 per mille, quella sulla ricerca.
- Di incentivare la costruzione di case in materiali ad alto coefficiente di coibentazione, in modo da ridurre i consumi.
- Di parlare seriamente di nucleare in Italia.

Sò ragazzi....

La situazione francese è preoccupante. So, come sapete voi, che i lavoratori hanno un loro motivo per protestare e gli universitari pure, ma farei un discorsetto a parte i liceali. Conosciamo tutti bene lo spirito di "protesta" dei liceali, se vogliamo essere onesti. Se invece vogliamo dire che quegli adolescenti siano i discendenti dei rivoluzionari e abbiano piena preoccupazione per un lavoro a cui a quell'età non si pensa nemmeno... fatti vostri. A quell'età, la più bella forse, con la mente sgombra (non la moglie dello sgombro) soltanto gli piace essere un po caciaroni, come piaceva a noi ai tempi dei cortei, delle manifestazioni, dove il 98% dei manifestanti non sapeva nemmeno le motivazioni. Su questo non temo smentita, perchè conosco abbastanza bene il mondo dei licei essendo stato rappresentante degli studenti più volte. Certo questa è l'Italia e di la c'è la Francia. Ma per me tutto il mondo è paese. Accetto smentite, mi piace cambiare idea in positivo.

Torniamo a chi protesta con più cognizione di causa, gli universitari e i lavoratori. Hanno tutto il diritto (a patto di non seminare distruzione come i contestatori nostrani ci hanno abituati) di protestare, hanno il loro motivo, sono preoccupati dal "CPE" e la facoltà di licenziare senza giusta causa sotto i 26 anni. Ciò nonostante io mi sento di contraddire questa modo di vedere.

Sono figlio di imprenditore ma lavoro come dipendente, ho fatto anche io del lavoro "precario". Però posso dire che per il mondo del lavoro di oggi è fondamentale la flessibilità, tutelata si, ma flessibilità non precarietà, bene inteso. Un imprenditore non può permettersi di assumere un dipendente senza esperienza, senza conoscerne le capacità, la volontà, ecc. Non può permettersi più di assumerlo "finchè morte non ci separi".

Se il vostro Prodi farà come ha detto, di portare il costo del lavoro "precario" uguale a quello del lavoro a tempo indeterminato, aumenterà nuovamente il lavoro nero, e diminuirà quindi conseguentemente l'occupazione, aumenta pure l'assistenza ai disoccupati, quindi la spesa pubblica e diminuisce il gettito fiscale da lavoro dipendente. Quindi sarebbe una scelta che non paga, anzi.

Aggiungo una cosa, attirandomi molte antipatie, chi è consapevole di essere una persona che si impegna sul lavoro e non "lavativo", seria, affidabile, capace, ecc. non deve temere il licenziamento, assolutamente no. Gli imprenditori non sono suicidi, e non si sognerebbero mai di licenziare chi produce bene, perchè hanno dei conti da far tornare, e ciò può passare solo da un buon rapporto tra costo e produttività del lavoro dipendente. Se in Italia siamo messi male lo dobbiamo anche ad una politica clientelare che dai settori pubblici si è propagata a quelli privati.

Entrate in qualsiasi ufficio pubblico, alle poste, in tante aziende e cercate, ad occhio, di misurare la produttività. Fatto? Dato terribile, per qualcuno che lavora, ci sono altri che sono incapaci e svogliati perchè non hanno nessuna voglia di migliorarsi e migliorare. Sapete perchè? Perchè sanno che mai nessuno li smuoverà dal loro scranno, nessuno. Se invece fossero tutti sotto "CPE" sapete come schizzerebbe in alto l'indice di produttività?

(Sia chiaro, il "CPE" è un medicinale per questa situazione (ma non solo) ed è quindi da usare con cautela. Non auspico mica "CPE" per tutti, sarebbe una sfida liberista, di concorrenza del mercato del lavoro troppo forte, e chi non è abituato a crescere sarebbe destinato a soccombere probabilmente, e non sarebbe giusto.)

Qui da me si usa fare ai nuovi dipendenti una prova di qualche settimana (in nero) e dopo (se la ditta è seria e onesta) scatta l'assunzione se il tizio è valido. Beh, i problemi cominciano all'assunzione, tutta la buona volontà e l'impegno vanno a scemare fino a livellarsi verso il basso con la media. E quindi la produttività scende, scende, scende.... Questa è la realtà. Vista da me.

Adesso a voi le repliche, anche forti, ma non offensive... sò ragazzi...

giovedì, marzo 30, 2006

Un punto al giorno e tre...

PROGRAMMA 2006-2011 - UN PUNTO AL GIORNO: “GIUSTIZIA E SICUREZZA TERRITORIALE”

Il programma 2006-2011 della Casa delle Libertà si articola in 10 temi. Lo presentiamo punto per punto affinchè, il 9 e 10 aprile, ognuno possa decidere con cognizione di causa…

"Terminare l'opera intrapresa nella legislatura 2001/2006 con il completamento della riforma dei codici e la definitiva razionalizzazione delle leggi esistenti con particolare attenzione ai seguenti punti:
1) Sicurezza del territorio. I cosiddetti piccoli reati sono un grande problema per i cittadini: furto in appartamento, furto d'auto, spaccio di droga, prostituzione, etc.La repressione di questi reati deve essere fatta con l'inasprimento delle pene, in loco ed in tempo rapido, correggendo tanto le leggi degli anni '90 che hanno allontanato gli Uffici giudiziari dai territori dove erano commessi i reati, quanto attuando l'art. 106 secondo comma della Costituzione.
2) Aumento fino a diecimila unità dei poliziotti e dei carabinieri di quartiere e fondi di incentivazione per le polizie locali.
3) Rafforzamento del contrasto all'immigrazione clandestina e ingresso dei lavoratori nel Paese nei limiti stabiliti dalle quote, con precedenza ai Paesi che garantiscono la reciprocità dei diritti.
4) Certezza della pena, prevedendo che i condannati con sentenza definitiva scontino effettivamente la pena inflitta (con particolare attenzione per i reati contro la persona). Per i reati minori previsione di pene alternative al carcere quali i lavori socialmente utili al fine del reinserimento sociale del condannato.
5) Inasprimento delle pene per i reati di violenza sui minori e sulle donne e gratuito patrocinio a favore delle vittime di tali reati.
6) Completamento della riforma dell'ordinamento giudiziario. Dopo la distinzione delle funzioni tra Pubblico Ministero e Giudice già realizzata nella legislatura 2001/2006 è necessario passare ad una riforma di ancor maggior garanzia per i cittadini arrivando alla separazione delle carriere.
7) Attuazione dei principi costituzionali del giusto processo per una maggior tutela delle vittime e degli indagati.
8) Riformulazione dell'attuale normativa anche costituzionale in tema di responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati, al fine di aumentare le garanzie per i cittadini.
9) Completamento della riforma del codice di procedura civile con ulteriore snellimento dei tempi di definizione e particolare incentivo alle procedure extra giudiziali.
10) Riforma della normativa civile e penale relativa ai minori con l'istituzione del Tribunale della famiglia.
11) Riforma del codice penale in conformità ai principi del punto 4 (certezza della pena) e del codice di procedura penale in conformità del punto 7 (giusto processo). "


Non mi trovo d'accordo col punto 3, sulla precedenza ai paesi con reciprocità di diritti. I poliziotti di quartiere, le pene alternative per i reati minori, l'inasprimento delle pene per reati contro minori e donne, giusto processo e responsabilità civile e penale dei giudici... mi sembrano tutte buone cose onestamente. Riguardo la prima parte del punto 3 sono comunque favorevole ad una regolamentazione dei flussi d'immigrazione. Il punto che accolgo con entusiasmo è quello della separazione dele carriere. Lo trovo importantissimo per la tutela dei cittadini.

Un punto al giorno...

mercoledì, marzo 29, 2006

Un punto al giorno II, il ritorno

PROGRAMMA 2006-2011 - UN PUNTO AL GIORNO: “SUD”

Il programma 2006-2011 della Casa delle Libertà si articola in 10 temi. Lo presentiamo punto per punto affinchè, il 9 e 10 aprile, ognuno possa decidere con cognizione di causa…

Piano decennale straordinario per il superamento della questione meridionale:
1) Potenziamento, completamento e realizzazione delle infrastrutture previste nel piano (porti, reti stradali e autostradali, Alta capacità ferroviaria, Ponte sullo stretto).
2) Federalismo fiscale solidale e misure di fiscalità di Sviluppo (compensativa) a favore delle aree svantaggiate.
3) Zone e porti franchi.
4) Contrasto alla criminalità organizzata.
5) Sviluppo Banca del Sud.

Io abito nella più profonda terronia e anche questo punto mi piace.
Il potenziamento e realizzazione delle infrastrutture è fondamentale, il ponte sullo stretto è importantissimo per tutte le aziende siciliane con mercati extraregionali, l'aereoporto di Catania è già il quarto d'Italia e ha bisogno di svilupparsi. La ferrovia è in condizioni disastrose... speriamo. Fiscalità di vantaggio e banca del Sud credo possano dare uno slancio all'economia. Il contrasto alla criminalità organizzata è uno dei punti che mi sta più a cuore, anche se mi piacerebbe sapere come si fa. Ma non voglio parlare della criminalità e il sud, non qui.

Fantapolitica

Fantapolitica.

Si crea il partito di centro con UDC, Margherita, Udeur, Nuova DC e altri. Passa qualche anno e Berlusconi prima di appendere gli appunti al chiodo forma il partito unico con Forza Italia, An, Lega, MpA e un po di fuoriusciti dall'UDC. All'uscita di Berlusconi dalla scena Fini prende le redini del partito unico e cerca un dialogo con Casini, Rutelli, Rotondi, Mastella e la Bonino che nel frattempo si è unita al partito di centro. La contrattazione si fa sempre più fitta e si arriva un'accordo. Nel frattempo il governo Prodi è caduto agli inizi del 2007 e D'Alema guida la sinistra coalizzata con il partito di centro. Grazie agli sfracelli a cui i sinistri hanno portato l'Italia, D'Alema sente vicina la sconfitta, i sondaggi danno l'Unione dietro partito unico di destra e dietro addirittura il partito di centro che nel frattempo ha accolto Rosa nel Pugno e molti fuoriusciti DS. Rimane nell'Unione solo la sinistra più a sinistra e il nascente partito guidato da Prodi, la Mortadella negli occhi. Un po' è anche colpa di Caruso che ha ottenuto l'amnistia per se e per i suoi amici che continuano a devastare impunemente le sedi del nascente partito unico di centro destra. Casini - Rutelli e Fini - Letta giungono all'accordo. Tutti insieme in un partito unico che sia liberale ma non liberista, laico ma non laicista, cattolico ma non cattolicista. Emma Bonino presidente della Repubblica, Fini Premier, Rutelli ministro dell'Interno, Rotondi delle Pari oppurtunità con la Prestigiacomo, all'istruzione Di Pietro con la collaborazione di Biscardi. Agli esteri Calderoli e Giovanardi, allo sviluppo del mezzogiorno Bossi-Lombardo, all'economia Martino, Tremonti e Monti, ai rapporti con le religioni Ruini e Oriana Fallaci. Vincono le elezioni a maggiornaza del 84%, portano l'Italia ad essere la prima potenza mondiale, non senza qualche incidentuccio diplomatico... la formula funziona e la ripropongono in tutto il mondo. C'è sempre qualche screzio interno ma si supera di slancio. Per amor dell'Italia questo e altro...

Fantapolitica

martedì, marzo 28, 2006

Programma CdL: un punto al giorno...

Sono iscritto alla news letter di Forza Italia e Alleanza Nazionale (e siccome mi piace sentire tutte e due le campane, sono iscritto anche a quelle di DS e Margherita). Stamani da Forza Italia mi è arrivata questa e-mail. Mi è sembrato giusto parlare del programma perciò per quanto possibile a causa del tempo che latita sempre, riproporrò su questo blog i punti che di volta in volta saranno presi in questione.


"PROGRAMMA 2006-2011 - UN PUNTO AL GIORNO: “LA FAMIGLIA”

Il programma 2006-2011 della Casa delle Libertà si articola in 10 temi. Da oggi lo presentiamo punto per punto affinchè, il 9 e 10 aprile, ognuno possa decidere con cognizione di causa…

1) La famiglia, intesa come comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, è al centro di molte misure già varate in questi anni e sarà il centro privilegiato del rapporto fiscale basato sul criterio del quoziente familiare.
2) Il "Bonus bebè" per favorire la natalità. Sostegno alle famiglie meno agiate per l’acquisto di latte artificiale, fino a sei mesi di età dei nuovi nati.
3) Creazione sul modello francese, di un libretto vincolato per ogni nuovo nato, per aiutare le famiglie nel costo degli studi. Sostegno alle famiglie per una effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata.
4) Prosecuzione del piano di investimenti in asili aziendali e sociali, attraverso detassazione e fondi pubblici.
5) "Bonus locazioni", per aiutare le giovani coppie e i meno abbienti a sostenere l’onere degli affitti."

Mi piace molto il primo punto, perchè contrariamente a quanto si possa pensare, rifiutare i Pacs non è sintomo di svolta teocon. E' una valorizzazione del concetto di famiglia intesa come base della società. Concetto che appunto non proviene da qualche stoccata di Ruini, ma bensì dalla Nostra Costituzione che nell'Art. 29 recita:

"La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare."

Mi sembra un programma realizzabile e giusto. Il sostegno alle famiglie è fondamentale, specie per quelle più povere. Il bonus bebè, da quantificare, mi sembra, seppur non decisivo, un incentivo alla natalità anche se non credo abbia poi grandissimi risultati. Il libretto vincolato per lo studio è positivo per permettere anche ai meno abbienti di studiare ed incoraggiare anche la concorrenza tra scuole pubbliche e private per aumentare l'efficienza. Asili e bonus locazioni mi sembrano dei buoni incentivi per aiutare i giovani a metter su famiglia e fare figli.

Un punto al giorno toglie il Professore di torno....

Afghanistan, il convertito è stato liberato

"Abdur Rahman, l'afghano convertito al Cristianesimo e condannato a morte, è uscito di prigione. Lo ha detto il ministro della giustizia afghano, Sarwar Danish. Il rilascio è avvenuto grazie alle pressioni dell'Occidente sul governo di Kabul. Abdul Rahman, 40 anni, minacciato di morte per aver abbracciato il cristianesimo, ha chiesto asilo all'estero, secondo quanto riferito da una fonte Onu a Kabul."

Questa notizia lascia davvero l'amaro in bocca. Per più di un motivo. Il primo è evidente. Non è accettabile nel 2006, manco fossimo nel Medioevo o nella Roma antica, che una persona non possa essere libero di scegliere la propria fede, non accontentandosi di quella imposta dal Paese in cui nasce. E' davvero contro ogni principio di democrazia. E vi assicuro che per un caso, questo, che ha avuto rilevanza internazionale , ce ne sono tanti altri che sono sconosciuti.
Il governo Afghano, non potendo ritirare la sentenza di morte, ha dovuto mettere agli atti che Abdur Rahman, che non ha abiurato la propria fede in Cristo, è pazzo. Cioè, nonostante le pressioni internazionali, quest'uomo è costretto a vivere con la bollatura di pazzo. Inoltre si vede costretto a lasciare il proprio Paese e chiedere asilo. Richierebbe infatti il linciaggio dei suoi connazionali fanatici. A completare questa sconfitta della civiltà c'è il fatto che probabilmente quest'uomo non rivedrà mai più la sua famiglia.

Scegliere la propria fede, nel terzo millennio, in alcune parti del mondo, può voler dire anche questo.

Forza Italia

No, non parlo di politica.

Da Italiano e appassionato di calcio, per quanto possa servire, auguro alle squadre italiane in lizza nei quarti di finale di Champion's League di passare il turno per dar vita a delle semifinali che ci riempiano d'orgoglio e che ci regalino una finale con due squadre del Bel Paese a contendersi la palma di "Campioni d'Europa".

Stasera parte la Juventus a Londra contro l'Arsenal di Henry.
Domani il Milan gioca a Lione e l'Inter ospita il Villareal. La partita sulla carta più semplice sembra averla l'Inter, ma non si sa mai. Tutto può succedere. La Juve è un po' in affanno dopo il pari di Roma e con le assenze di Del Piero e Nedved. Il Milan dopo la bella vittoria a Firenze (Berlusconi - Della Valle 3 - 1, eh eh eh) cerca la conferma europea con il temibile Lione. Forza ragazzi, Forza Italia.

E per il titolo finale se toccasse a me scegliere... Forza Milan.

sabato, marzo 25, 2006

Ecco dove sono io


Questo è il risultato di un test che hanno fatto tutti e ho fatto anche io. Devo dire che è molto affidabile...

www.voisietequi.it

Speriamo che piova

La mia Home page è Libero. Non la versione online del quotidiano di Vittorio Feltri ma il portale del gruppo Wind. Così mi ricordo di leggere le e-mail. Stamattina ho dao uno sguardo aad Affari Italiani, il quotidiano online di Libero. Mi hanno proposto un sondaggio: "Quale partito voterà alle prossime elezioni?" C'era Forza Italia al 30,09 %, AN al 14,17%, Lega - MpA al 9,82% - UDC al 2,90%. Mentre l'Ulivo viene dato al 26,89%, Rifondazione al 5,62, la Rosa nel Pugno al 2,83. Gli "altri" del centro destra sono al 2,71% e del centro sinistra al 4,95%. Quindi centro sinistra al 40,29% e il centro destra al 56,69%.

Onestamente a me starebbe pure bene come sondaggio, ma mi sembra un pò esagerato... Hanno risposto 24.000 persone ma evidentemente saranno in maggioranza lettori Cdl.

La Notizia bella di oggi è questa: "Berlusconi fa la danza della pioggia e Prodi prega che ci sia il sole". Già perchè a quanto dice un sondaggio Euromedia, se il 9 e il 10 aprile ci sarà scarsa affluenza vincerà il Centro Sinistra, con affluenza pari alle precedenti tornate (80 - 82%) ci avviciniamo al pareggio. Con affluenza maggiore vince il centro destra. Quindi che dire, andiamo a votare, andiamoci tutti. E dire che in tempi non sospetti avevo detto agli indecisi di decidersi.

E il 9 aprile, speriamo che piova...

martedì, marzo 21, 2006

E' primavera... svegliatevi bambini

Già, oggi è il primo giorno di primavera e ci dovrebbe essere un risveglio. Fino ad oggi infatti quella che i sondaggi dicevano essere la fetta degli indecisi è troppo grande. Ma con l'inizio della stagione del risveglio dei sensi e delle allergie, sono convinto che aumenterà, oltre al fatturato kleenex, anche quella voglia di dire la propria alle urne. Del resto manca poco e il popolo degli indecisi si deve decidere.

Certo, se l'indeciso è un cattolico praticante o comunque è un cristiano e si rispecchia nelle parole dette ieri dal Cardinal Ruini, probabilmente la sua decisione potrebbe andare a destra. Attenzione, non che il porporato abbia dato indicazioni di voto, anzi l'ha ribadito più volte che la Chiesa si mantiene neutrale, ma le sue dichiarazioni sembrano facilmente interpretabili in una direzione. Ha detto che è un dovere civico per ogni cattolico andare a votare, e che un buon cattolico deve votare tenendo in forte considerazione «quei contenuti irrinunciabili» che dovranno orientare la scelta politica: vita, famiglia e matrimonio in primis. A me che non sono nè un politologo nè tantomeno un vaticanista la solfa sembra abbastanza chiara. Anche mio fratello di 10 anni può facilemente capire che le idee che circolano nel centro sinistra sono per alcuni aspetti contrastanti con "quei valori..." intesi da Ruini.

Quindi, morale della favola, se un indeciso si deciderà influenzato (e in crisi allergica) dalle parole di Ruini, mi sembra inevitabile che non voti certo per la coalizione che al suo interno c'ha i portavessilli dei pacs, ma per l'altra, anche se per esclusione. Infatti, se pure votasse per Rutelli (ieri nervosetto a Porta a Porta) o per Mastella, dovrebbe fare sempre i conti con Rifondazione, Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani e via discorrendo.

Intendiamoci, a mio avviso non sono moltissimi coloro i quali prendano le parole di Ruini come dogma e decideranno di conseguenza, ma qualcuno ci sarà, non farà la differenza ma ci sarà.

Altra notizia degna di nota sono le dimissioni di Della Valle dal direttivo Confindustria. L'ha fatto per non danneggiare gli amici imprenditori. Quali amici, Diego, quelli che ti hanno fischiato sonoramente a Vicenza?
Già perchè oltre ai fischi ci sono state anche dichiarazioni, per esempio quella di Riello, circa la presa di posizione di Della Valle contro il Premier bollandola come mancato equilibrio. Chiunque abbia portato avanti la tesi della claque del Premier, si vada a leggere e ad ascoltare le dichiarazioni della vera "Confindustria", ciò degli imprenditori. Non si fidano di Prodi e stanno con Berlusconi. Punto. Ma del resto era prevedibilee ciò non sposterà nessun voto.

Quindi, che sia dall'una o dall'altra parte, prendete una decisione, coraggio.

E' primavera... svegliatevi bambini.

sabato, marzo 18, 2006

A.A.A. MORTADELLA PER SOLI RICCHI

Scusatemi, ma non ce l'ho fatta. Questa immagine mi ha letteralmente fatto impazzire in edicola stamani. Ancora in visibilio ho preso "Libero" e me ne sono andato a casa. Credo che ne farò un poster. Non avevo mai osato immaginare Prodi in questi termini. Montezemolo non vuole essere tirato per la giacca, Prodi promette la riduzione del cuneo fiscale di 5 punti o anche più (il tutto sarà finanziato dalla lotta all'evasione fiscale e dalla tassazione delle rendite finanziarie), il taglio dell'Irap etc etc. Lo farà, perchè salira al Governo, tasserà le rendite e farà tutto. Tutto tutto, promesso. Giurin Giuretto. Riprenderà la ricerca nucleare senza aprire centrali riducendo così (???) del 20% il costo dell'energia. Per le grandi opere si affiderà alle sue spiccate doti di contrattatore. Insomma ci aspettano cinque anni d'oro. Anche i Finlandesi e i Norvegesi faranno la fila per venire ad abitare qui in Italia. Il sud deve essere il porto che ci collega con l'Asia, aboliamo i CPT, e lo saremo davvero. Tutto ciò mentre Berluska è a letto con la lombosciatalgia e si fa sostituire da Tremonti che spiega come la tassazione delle rendite sia un'autogol. E' comunque un periodo di rivolte anche in Francia, si ribellano alla legge che da facoltà di licenziare senza giusta causa. François Caruso guida les disobbedients e si candida con Rifondation Comuniste. Ho poco tempo e tanto da dire. Mi limito a riportare quindi uno stralcio di un articolo di oggi apparso su Libero dalla penna (divertente, dai) di Mattias Mainiero:

"Romano Prodi è il re dell'ambiguità. Consentiteci la battuta forse un po' pesante: è un transgender della politica, una coppia di fatto in attesa di regolarizzazione elettorale (che speriamo non arrivi). Fateci caso: fino a ieri pomeriggio, il Professore era un noto e stimato (dai suoi compagni) cattocomunista. Come facesse a conciliare l'immortalità dell'anima con Fausto Bertinotti e la Divina Provvidenza con Oliviero Diliberto, il matrimonio con i Pacs, rimarrà un mistero sicuramente poco gaudioso. Ora l'aspirante presidente del Consiglio è riuscito a fare di più: ha preso anima (mortale) e corpo, è andato alla Fiera di Vicenza alla convention degli imprenditori italiani e si è offerto - lui integerrimo leader della sinistra alleata con i no global, i disobbedienti, gli anarco-insurrezionalisti e i paladini veri o presunti di tutti i poveri del pianeta - ai ricchi banchieri e finanzieri, capitani di industria e pure di yacht ormeggiati a Portofino. Era un semplice cattocomunista, Romano Prodi, una contraddizione in termini che concorreva per Palazzo Chigi, un conflitto d'interessi contro il quale nessuna legge potrà mai nulla. Ieri è diventato un cattocomunista-confindustriale o confcomunista. Scegliete voi il neologismo che vi piace di più e non biasimateci se a noi viene in mente l'immagine di una signorina un po' sfiorita, trucco pesante, calze a rete e minigonna, che adesca giovani e anziani col portafoglio gonfio (che, detto per inciso, altro non aspettavano, viste anche le recenti posizioni assunte dal Corriere della Sera). "

Ma un'immagine rimarrà... quella qua sopra... di diritto negli annali... (ringrazio il quotidiano Libero)

giovedì, marzo 16, 2006

Effetti collaterali

Sarà, ma a me seguire tutta questa politica fa male. Oggi sono un fantasma. O forse è il lavoro. Comunque devo darmi una regolata. Non è normale guardare un confronto tv tra politici prendendo appunti. Tra l'altro ho bisogno di dedicare più tempo ad alcune cose che rischiano di soccombere travolte dal turbinìo delle cose. Pregare e leggere la Bibbia non devono scomparire dalla mia giornata, anche se non è per colpa della politica, garantito. E poi nella vita ho la musica, la lettura, la scrittura, lo sport (ma quando mai)... Però ho l'impressione che per fare tutte queste cose magari dormirò di meno ma la politica la seguo lo stesso, al costo di litigare con la mia ragazza "Ma come fai a perdere ore del tuo tempo per seguire e parlare di gente che non ti conosce, non favorirà mai la tua vita, e punta ad un posto su quelle seggiole per arricchirsi e vivere una vita agiata visto che non saprebbero che fare non avendo propensione ai lavori normali. Io li manderei a la - vo - ra - re." Ed io a spiegarle che è un lavoro che qualcuno deve fare, per il buon governo dello stato, per la gestione delle risorse, ecc. Ma lei non mi sente nemmeno e mi trascina a fare shopping "Almeno perdiamo tempo (e soldi, aggiungo io) per qualcosa che rimane".

Che avesse ragione lei?

Naaaaaaa

"Lei continua ad adulterare la verità..."

Vabbè, io nemmeno commento. Ok che il Giornale è schierato a destra, ma credo che quanto riportato sia verificabile oggettivamente.

"Sono stati i nostri lettori, con molte mail, a segnalarci una «stranezza». Martedì sera, dopo il duello tv fra Silvio Berlusconi e Romano Prodi, sul sito del Corriere della Sera era possibile partecipare a un sondaggio on line per esprimere un giudizio sulla formula all'americana del faccia a faccia e, soprattutto, rispondendo alla domanda «Chi ti ha convinto di più?». Il dato era inequivocabile: il Cavaliere era in vantaggio sul Professore. Poco prima di mezzanotte avevano votato 39mila navigatori:
il 48,7% delle preferenze era per il leader del Polo, il 47,3% per quello dell'Unione. Con il passare dei minuti il vantaggio del premier cresceva: poco dopo mezzanotte era il 52% a dichiararlo vincitore della prima sfida all'Ok corral politico, a mezzanotte e mezza il 54,8%.Ed ecco la sorpresa: il sondaggio veniva improvvisamente rimosso dalla pagina principale, sostituito da due titoli in grassetto che annunciavano «Prodi in vantaggio nel sondaggio Swg» (effettuato su 300 persone) e «Berlusconi-Prodi:
sondaggio istituto Piepoli, leader dell'Unione ha convinto di più». Dei 50mila che si erano presi la briga di accogliere l'invito del Corriere esprimendo il voto, nessuna traccia; o almeno, così sembrava. Con un po' di pazienza ecco che ritroviamo, grazie all'aiuto informatico dei nostri lettori, il sondaggio ricollocato nel blog del Corrierone, alla notizia numero cinque, tra Berlusconi-Prodi: confronto aspro e Il Cavaliere e il Professore «blobbati».Giusto il tempo per esprimere,
alle 13, la propria preferenza, scoprire che il Cavaliere era volato a un incredibile 81,34% di consensi contro il 16,81% di Prodi (con ben 151.564 votanti), ragionare sul fatto che i sondaggi on line «non avranno un valore statistico e che si tratta di rivelazioni non basate su un campione elaborato scientificamente» (come ci catechizza il sito) ma che 81 contro 16 è quasi un plebiscito, distrarsi un attimo e non ritrovarlo più.Sì, perché nella pagina del blog elezioni, la notizia numero cinque improvvisamente scompare.
Avranno deciso di togliere i sondaggi dei lettori, uno pensa. Non proprio, perché quello sul confronto all'americana è ancora lì, anzi spostato in alto, a corredo dell'apertura. A sparire è solo quello sul duellante più convincente. A chi ne chiede ragione il Corriere risponde che «i dati era stati alterati». Resta l'interrogativo su come sia stato possibile arrivare a quella certezza."

Grazie a "Il Giornale" on line

mercoledì, marzo 15, 2006

Al 3 aprile...

Quello che ho visto ieri è stato un duello senza né vincitore né vinto. Naturalmente quelli che stanno a destra diranno che ha stravinto Berlusconi mentre chi sta a sinistra ci racconterà che ha vinto Prodi. Sarebbe carino vedere che ne pensano gli indecisi.

Nulla di strano. Ma siccome i blog servono a scrivere le proprie idee, lo farò quindi anche se stamattina saremo in migliaia di blogger a farlo.

Ieri sera me ne stavo bel bello seduto sul divano coi pop corn, vedi post sotto, ma ad un tratto ho avuto l’illuminazione. Allora mi sono seduto a tavola con carta e penna, ripromettendomi di prendere appunti e l’ho fatto.

Gli appunti sono serviti a sconfiggere la noia che le regole del confronto ci hanno offerto gratuitamente e senza che nessuno l’avesse chiesta. Meglio Berlusconi-Annunziata, intendiamoci.

Prodi mi ha stupito!
Parlava da perfetto uomo da bar dello sport. Parlava dei problemi attuali e della situazione che si deve costruire in futuro. Ma guai e dico guai a parlare di “COME FARE”. Non un numero, una proposta concreta. Ogni intervento usava le parole serio, serietà e seriamente una dozzina abbondante di volte. Come se parlarne vuol dire avercela davvero la serietà. Non ha saputo controbattere sull’immigrazione gridando allo scandalo per le file alle poste, MAH! Non ha saputo controbattere sull’Irap, sembrava quasi stranito quando Berlusconi lo ha informato che l’Unione Europea ha bocciato quest’imposta perché doppione dell’IVA. Non ha saputo controbattere nemmeno sul fatto che l’Ecofin ha accettato senza riserve la Finanziaria 2006. Sull’Iran ha detto le stesse cose di Silvio. Nel finale ha dato il meglio di se parlando di felicità e sogni, dicendo che lui in politica riscende per risollevare il paese e darci la felicità che meritiamo. Già perché lui dalla vita non vuole più niente visto che è stato Presidente del Consiglio e della Commissione Europea. Ci ridarà la felicità, poi un Amaro Lucano e poi in ritiro sui colli bolognesi. Se deve essere facciamo presto che ancora non è sicuro se vince lui ma io già non lo reggo più. Il punto però più alto è stato “Bertinotti è un uomo d’onore”, non ricordandosi che è colui che lo ha mandato a casa per far posto a D’Alema. Ma chi sono io? Se Mortadella crede che gli uomini possano cambiare così, perché non credergli. Del resto “Se io posso cambiare e Bertinotti può cambiare, forse cambia anche Caruso e tutto il mondo può cambiare”.

Berlusconi non mi ha stupito!
Era un po’ teso per via delle regole del confronto, l’ha detto chiaramente alla fine che non era soddisfatto, confermato da Mimun che ha detto addirittura di sentirsi frustrato da queste regole.
Per il resto ha fatto un confronto senza infamia e senza lode, ha fatto quello che ci spettavamo. Ha detto tanti numeri, forse troppi, ha ricordato i successi in politica estera ed economica (vedi modifica del trattato di Maastricht). Ha detto insomma che è stata una conduzione “miracolosa” del Paese nonostante le avversità. Degne di nota sono le espressioni con cui controbatteva le affermazioni di Prodi. “Mi sto stropicciando gli occhi e le orecchie”, “Continua ad adulterare la verità”, “Demagogia pura”, “Il signor Prodi evidentemente continua nella sua opera di ribaltamento della verità”, “Trovo bislacco quanto detto…” e chicche simili che da sole valevano il prezzo del biglietto.

A Prodi, che per me non ha vinto affatto, è andata bene. Il limite di tempo lo ha salvato dal’imbarazzo, visto che spesso non completava nemmeno i suoi 2 minuti e mezzo perché non aveva nulla da dire. I giornalisti, non volontariamente sia chiaro, lo hanno pure aiutato non chiedendogli nulla su PACS, No Global, Carusi, scontri di Milano, ecc.

Al 3 aprile, sperando che vada meglio.

martedì, marzo 14, 2006

Buona visione

Il fatto di aver poco tempo durante il giorno mi penalizza. Mi ritrovo a scrivere di rado (mi scuso con il mio fan club ufficiale, nonchè con tutti i lettori assidui) e quindi dovrei mettere molta carne sul fuoco ma non lo farò.

Non parlerò dell'attivismo politico della Annunziata che interrompeva il Berlusca ogni 20 secondi impedendogli di fatto di rispondere alle domande e si schierava tranquillamente infischiandosene di una legge. Una certa "Par condicio" se non sbaglio. Giuste le critiche del Petruccioli, non aggiungo altro. Se non che mi ha colpito il fatto che nelle ultime tre puntate del programma della Superpartes Annunziata, ci saranno Rutelli, poi Fassino e poi Prodi, guarda caso l'ultima domenica prima delle elezioni.

Non parlerò nemmeno di una grande scoperta zoologica. Hanno trovato un roditore, a metà tra uno scoiattolo e un topo, che pensavano estinto da 11 milioni di anni. Un po come quando perdo le chiavi di casa e le ritrovo dopo mesi.

Non parlo nemmeno del gesto di grande dignità e coraggio di Storace che si è dimesso dal suo dicastero. E ha fatto pure bene. Perchè comunque le possibilità che venga fatta chiarezza sulla vicenda prima del 9 aprile sono secondo me nulle. Quindi intanto le inchieste ad orologeria buttano fango su i componenti del centrodestra... e della verità? Poi se ne parla, ad elezioni finite.

Non parlerò nemmeno di quel branco di teppisti che hanno messo a ferro e fuoco Corso Buenos Aires a Milano. Hanno incendiato macchine, moto, spaccato vetrine, ferito poliziotti, spaventato bambini, incendiato il gazebo elettorale di AN. L'hanno fatto come risposta al corteo di estrema destra che si sarebbe tenuto qualche ora dopo le loro barbarie. Cioè, siccome delle persone canteranno "Duce, Duce" e faranno un corteo inneggiando ad ideali più o meno condivisibile se non addirittura da rigettare, sfasciamo tutto dimostrando di essere dei delinquenti. La ciliegina sulla torta la mette Caruso. Prima finge di non sapere cosa è successo a Milano, poi critica gli atti dei suoi compagni. Alleluia! Macchè, mica ne condanna la violenza, si preoccupa piuttosto della non efficacia del metodo. Si deve vergognare. Lui, il partito che lo candida e la coalizione che sostiene questo criminale. Un tipo che dice di mirare a Montecitorio per evitarsi il carcere (visto che ha circa 32 procedimenti pendenti) ed evitarlo ad almeno 7000 amici suoi, e agli imbecilli di Milano.

Non parlerò di tutte queste cose. Sto scrivendo solo per rendervi noto che sto per mettermi sul divano e sintonizzarmi su Rai Uno. Mi porto pure i pop corn, così masticare riduce il rischio di addormentarmi. Già, viste le regole che il Murtadellaz ha voluto per ingessare un confronto e annichilare il carisma di Berlusconi. Speriamo che il Berlusconzolo violi le regole con una sparata delle sue....

Buona visione

PS (scusatemi tutti, RedFox, Camelot, Chris, Monsoreau, e tutti gli altri) questo è un post che nasce dopo molti commenti che ho scritto su blog più o meno amici, quindi inevitabilemte ci sarà qualcosa (tutto) di già detto, ma mi perdonerete, vero?

giovedì, marzo 09, 2006

Test politico

www.dimmichiseitidirochivotare.it

Fate questo test e postate i risultati. (Camelot, ti copio ma l'idea mi piace...)

Senza pretese, giusto per ridere un po.

Saluti, alla prossima

Dolce come il Mieli

Finalmente.

Il direttore del quotidiano più letto d'Italia, il corriere della sera, in un editoriale di ieri si è schierato. Nonostante ci siano dubbi, come dice oggi Vittorio Feltri su Libero, che quella dichiarazione di voto sia frutto non tanto di una scelta personale, ma di un asservimento al padrone, rimane il fatto che Paolo Mieli si è augurato che vinca il centro sinistra schierandosi dalla sua parte. Il n°1 di via Solferino ha citato Prodi, Rutelli, Fassino, Pannella, Boselli. Punto. Non ha detto ai suoi lettori, che lo sanno ovviamente, che in mezzo a quella gente che ha citato ci sta gente come Diliberto, Pecoraro Scanio, Bertinotti, Rizzo, Caruso. Voglio essere ben pensante e dire che questo omissis è stato fatto soltanto per questioni di spazio.

Rimango solo perplesso nell'osservare che l'esternazione del direttore arriva dopo un paio di giorni dall'esternazione Luca Cordero di Montezemolo. In pratica Montezemolo è padrone di Fiat, Ferrari, RCS (Corriere della Sera e Sole 24 Ore) nonchè Presidente della confindustria... Mah!

Sicuramente sarà sollevato Berlusconi che finalmente vede certificata la sua tesi secondo la quale tutta, o quasi, la stampa è a sinistra. La Repubblica, La Stampa, Il Corriere adesso. I tre principali quotidiani nazionali stanno di la.

Mieli dopo essersi espresso a favore dell'Unione ha pure detto che se uno deve proprio votare centro destra, voti per AN o UdC. Schierato e antoberlusconiano. Benedetta ignoranza di chi crede che "E' vero, c'era scritto sul giornale!)

Altro spunto simpatico. Berlusconi dopo aver rinunciato alla visita a Benedetto DecimoSesto, rinuncia anche alla conferenza stampa finale pur di fare questo benedetto faccia a faccia. Ora Prodi metterà altre condizioni: "Berlusconi rinunci a mangiare, bere ed andare in bagno, non faccia convention, non vada dal chirurgo estetico e non dorma fino allo scontro". Che Mortadella!

lunedì, marzo 06, 2006

Che bella gente, capisce tutto...

La settimana scorsa, per problemi miei prima e del server poi, sono stato un po’ latitante. Ma non mi sento tanto in colpa visto che non sono mancato a nessuno.

Sanremo anche per quest’anno è finito. Ha vinto Povia con “Quando i piccioni fanno cruuuuu”. La Gigi d’Alessio femminile ha battuto la bella interpretazione di Dolcenera. I nomadi hanno vinto, bene, tra i gruppi, e Maffoli, Moffoli o qualcosa del genere tra i giovani. Meritavano di più nell’ordine: Cristicchi, L’Aura e Elena Hellwig. In tanti sono andati a beccare un mucchio di soldi per massaggiare i piedi alla brava Vicky o per rispondere a qualche domanda. Gli ospiti italiani hanno fatto quel che dovevano. In alcuni momenti ero convinto che il momento più carico di pathos fosse la telepromozione della Wind. Mi ha entusiasmato quella specie di ghirigoro di Dante Ferretti che per me era una pubblicità occulta della “3”, poi ognuno ci vedeva quello che gli pareva più bello, alcuni dicevano che era una chiave di violino. Ma de che?

Ma è stata soprattutto la settimana della visita del nostro Premier al Congresso degli Stati Uniti. Un orgoglio per tutti gli italiani. Festa guastata naturalmente da un opposizione che lascia senza parole. Per Fassino è stato un atto di genuflessione al potente. Per molti altri è stato uno spot elettorale, tanto da invocare la par condicio perché il tg5 aveva trasmesso la diretta. Ma il massimo è Diliberto: “Si sono stretti mani grondanti di sangue”… Pensasse ai resistenti, come li chiamano i suoi amici. Pensasse a “10, 100, 1000 Nassiriya”. Invece per tutti noi è stato un orgoglio vedere l’Italia così stimata nel mondo. Bello che persino Hilary Clinton abbia battuto le mani e si sia pure commosso. E mortadella che rosicava, e l’Unità che sosteneva che al Congresso c’erano tante controfigure a sostituire i veri Congressisti. E tutti battevano le mani. Sedici volte in venti minuti.

Venerdì a Matrix grande show con Gasparri e Di Pietro che non hanno fatto discutere. Gli headliner della serata erano Borghezio e Caruso. Si parlava del pestaggio di Sassuolo ai danni di un marocchino… Caruso era scandalizzato, povero piccolo, da tanta violenza mentre Borghezio difendeva quei poliziotti a spada tratta, riportando le parole dei cittadini di Sassuolo che dicevano “Hanno fatto bene”, in un dialetto che per motivi evidentemente geo-linguistici non riesco a riprodurre. Ma il clou della serata è stato il dibattito sui CPT. Che per Caruso dovrebbero essere chiusi…. Ma ci rendiamo conto di cosa rischiamo di avere sulle poltrone di Montecitorio? Gente che chiama resistenti i terroristi, che favorirebbe l’immigrazione clandestina, che esproprierebbe le terze case. E ancora che aumenta la tassazione sulle rendite, che blocca tutte le grandi opere.

E’ stata pure la settimana delle minacce di Gheddafi all’Italia. Ha detto il colonnello (ho sbagliato grado) che i libici erano pronti ad attaccare obiettivi italiani ben prima della genialata di Calderoli.

Che bella gente, capisce tutto…