venerdì, gennaio 01, 2010

Buon 2010

Freddo... paura... speranza.
Questo è il mio inizio di 2010.

L'amore... Dio è amore. Io ho l'amore, lo conosco, lo amo. Sono felice, salvo, sicuro. Lo adoro, lo servo, lo voglio conoscere sempre meglio. Ed ha un nome, meraviglioso, al di sopra di ogni altro. Il Nome è Gesù, nient'altro. Tutto il resto è religione, legalismo, oppressione, morte. Voglio Lui, Lui e Lui solo. Nessun altro ha mai fatto quello che Lui ha fatto per me.

Mi sento a metà. Ho freddo, quello della solitudine. Ho paura, paura di dover aspettare ancora tanto prima di scaldarmi. Spero che la soluzione sia dietro l'angolo, magari qui... nel 2010.

Adesso sapete come mi sento!

Prima parte di un patetico post di un desertico blog, prima parte melanconica, come la terza. (seppure con l'opzione della speranza)

Seconda parte radiosa, gioiosa, intimamente pomposa. Sfarzosamente austera.

Caleidoscopio di alterne visioni. Si può stare così? Se non si può, sto infrangendo ogni regola.

"Oh, domani 24 anni... alla tua età avevo 2 figli" (mamma di VdB in un momento di inedito sadismo).

Certo, altri tempi. Parliamo degli anni 80. Una vita fa. Ci sta. Pacifico.

"Oh, domani 24 anni... alla tua età avevamo un figlio e avevamo cambiato casa 2 volte. In procinto di avviare una attività commerciale (che si è dimostrata di successo)" (sorella e cognato di VdB in uno slancio di inedita crudeltà).

No, questi non sono altri tempi. Parliamo di un lustro fa (o poco meno)
Queste affermazioni non sono tratte da "Come far sentire uno straccio qualcuno".
Questa è vita reale. Questa è Sparta.

E a volte mi ci sento. Un fallito. 24enne, single, disoccupato, senza un futuro sociale al momento immaginabile. Alla faccia mia, dei miei debiti, dei miei sentimenti, del mio vissuto, delle mie lacrime, dei miei progetti, delle mie afflizioni, delle mie gioie, dell'amore che vorrei darle, dei suoni che non sento, delle scene che invento, del gelido vento, delle mie mani che scompigliano i miei capelli mentre ascolto note e piango lacrime.

2009 amato e odiato. Mai tanti problemi, mai tante benedizioni. Mai tante prove, mai tante gioie. Anno di cambiamenti. Anno di ritorno alla Croce. Anno di riapertura del cuore. Bene, bene. Male, male. Anno troppo strano per potersi ripetere.

2010 atteso e immaginato. O si concretizza o si distrugge. O si annaffia o si sradica. O si competa o si debella. Quanto sei bella. Anno di speranza. Anno più bello della mia vita, finora.

Avete presente quanti e quali sentimenti contrastanti? Ecco, avete intuito una piccola parte di ciò che porto dentro. Ma tanto...

Mi ricordo, giusto adesso, che qualche tempo fa un uomo mediorientale ebbe in visione cose terribili che stavano per accadere, certamente più gravi delle vicissitudini di un 14enne nel corpo di un 24enne.

Leggo una sua preghiera poetica e mi rincuoro. Potenza della Parola di Dio.

Preghiera del profeta Habacuc, sul tono delle lamentazioni.
SIGNORE, io ho udito il tuo messaggio e sono preso da timore. SIGNORE, dà vita all'opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere! Nell'ira, ricòrdati d'aver pietà!
Dio viene da Teman, il Santo viene dal monte Paran. [Pausa] La sua gloria copre i cieli, la terra è piena della sua lode.
Il suo splendore è pari alla luce; dei raggi partono dalla sua mano; là si nasconde la sua potenza.
Davanti a lui cammina la peste, la febbre ardente segue i suoi passi.
Egli si ferma e scuote la terra; guarda e fa tremare le nazioni; i monti eterni si frantumano, le colline secolari si abbassano; le sue vie sono quelle di un tempo.
Vedo le tende d'Etiopia sotto il dolore, i padiglioni del paese di Madian sono sconvolti.
O SIGNORE, ti adiri forse contro i fiumi? È forse contro i fiumi che si accende la tua ira, o è contro il mare che va il tuo sdegno, mentre tu avanzi sui tuoi cavalli, sui tuoi carri vittoriosi?
Hai estratto il tuo arco; le frecce lanciate dalla tua parola sono esecrazioni. [Pausa] Tu fendi la terra in tanti letti dei fiumi.
I monti ti vedono e tremano; si riversano torrenti d'acqua: l'abisso fa udire la sua voce. Il sole alza in alto le mani;
la luna si ferma nella sua dimora, alla luce delle tue saette che partono al lampeggiare della tua lancia che brilla.
Tu percorri la terra con furore, tu schiacci le nazioni nella tua ira.
Tu esci per salvare il tuo popolo, per liberare il tuo unto; tu abbatti la cima della casa dell'empio, e la demolisci fino alle fondamenta. [Pausa]
Tu trafiggi con le loro stesse frecce la testa dei suoi capi, che vengono come un uragano per disperdermi, gridando di gioia, come se già divorassero l'infelice nei loro nascondigli.
Con i tuoi cavalli tu calpesti il mare, le grandi acque spumeggianti.
Ho udito e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quel rumore; un tarlo mi entra nelle ossa, io tremo a ogni passo; aspetto in silenzio il giorno dell'angoscia, quando il nemico marcerà contro il popolo per assalirlo.
Infatti il fico non fiorirà, non ci sarà più frutto nelle vigne; il prodotto dell'ulivo verrà meno, i campi non daranno più cibo, le greggi verranno a mancare negli ovili, e non ci saranno più buoi nelle stalle;
ma io mi rallegrerò nel SIGNORE, esulterò nel Dio della mia salvezza.
DIO, il Signore, è la mia forza; egli renderà i miei piedi come quelli delle cerve e mi farà camminare sulle alture. Al direttore del coro. Per strumenti a corda.

Habacuc cap. 3, La Sacra Bibbia

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Spero che il 2010 ti porti serenità, senso di appagamento, realizzazione dei tuoi desideri.
Un abbraccio.

red_fox

EbonIvory ha detto...

Coraggio e auguri:)

Il Viaggio ha detto...

buon 2010!