venerdì, gennaio 12, 2007

La tua vita, la mia vita

Immagina cosa sarebbe la tua vita senza te stesso. Immagina cosa vuol dire sentirsi pieno di se; ma guardandosi allo specchio, scoprire di essere svuotato. La tua immagine non riflette te. Solo una persona che non conosci.

Accendo la Tv. Vedo politici che litigano. Stragi. Famiglie distrutte. La colpa la danno all’extra comunitario di turno. E invece il male non ha passaporto. I vicini, quelli a cui sussurriamo “buongiorno”. O quelli che ci sporcano il balcone annaffiando le piante. Quelli che quando cerchi di dormire cantano al karaoke. Credi che sia possibile vivere in pace nonostante qualche piccolo screzio. Magari quando il bebè piange ti disperi perché vorresti dormire. E invece, forse, dovresti avere paura. Il diavolo è al piano di sopra e medita vendetta per le notti insonni a causa di quel marmocchio con le coliche.

Poi il dispiacere per le vittime civili della sacrosanta guerra al terrorismo. E’ giusto muoversi per distruggere il nemico prima che distrugga noi. Ma non vorrei essere io a dover spiegare queste logiche a una madre che ha perso il figlio in un bombardamento. Ma nemmeno vorrei essere nei panni dei pacifinti. Coloro che per non uccidere un lupo, lascerebbero sbranare un gregge intero. Nessuno tocchi il lupo. Ma quando il lupo fa strage come spiegano l’accaduto? Viviamo in un brutto mondo.

Tanto brutto. Perché magari ti ha fatto vivere per anni nell’illusione. Ti sei fatto un immagine di te. Un immagine che, probabilmente, qualcuno provvederà a smontare. Perché ci hanno trasformato. E non è questione di destra o sinistra. Siamo schiavi in libertà. Abbiamo gli stessi vestiti, le stesse scarpe. Mangiamo gli stessi cibi. Guidiamo le stesse auto. Non che sia un problema. Il problema è celato. Il problema è che se non sei come tutti non sei nessuno. Se preferisci una biblioteca ad una palestra sei uno sfigato. Se il tuo sogno non è apparire in tv ma creare qualcosa sei un pazzo visionario. Se preferisci andare in Chiesa piuttosto che andare in discoteca, sei un fallito. Non sai che ti perdi. Sono stanco. Non sono anticonformista e non voglio sembrarlo. Ma sarebbe più facile seguire il binario tracciato dagli altri. Sarebbe una vita tranquilla. Col plauso della società. Se sei una ragazza, ti ammazzi di diete, ti rifai il seno. Usi le attività sessuali come mezzo di baratto. Appari in tv. Hai vinto. Ti invidiano tutti. Fai i soldi. Sposi un calciatore che lascerai per un industriale. Questa è la vita. Se segui il binario è tutto più facile. Vivi una vita spensierata. Una vita normale, e per questo, bella. Vivi la vita che tutti vogliono vivere. Ma ti sei chiesto se è la TUA vita?

4 commenti:

EbonIvory ha detto...

voglio un eremo nel Matchu Pitchu senza internet ne tv, ma con tutti i sinth esistenti sulla terra.

Massimo ha detto...

Non è così brutta come sembra. Ci sembra che ci sia tutto questo male perchè il bombardamento dei media è intensivo e senza confini. Ma c'era anche prima, c'è sempre stato. Sarebbe già molto evitare di aggiungere al male endemico di una società, quello di importazione ... ;-)

Van der Blogger ha detto...

Eboni, caso mai partiamo insieme...
Mons, il male c'è sempre stato, è vero, ma il male interiore a cui mi riferisco è più ad un livello mentale che pratico. Se non una mancanza di libertà, una scoraggiamento ad essere liberi. E non è colpa nè della destra ne della sinistra, nè dell'estero. E' una cosa che coinvolge tutto e tutti...

Anonimo ha detto...

Clap clap clap, bellissimo post davvero, van...
Aggiungo solo una cosa: comportamenti deteriori come quelli che hai descritto, non sarebbero problematici se si vivesse in una società capace di lasciare a ciascuno la libertà di essere eguale a se stesso...cioè: se una vuole seguire la moda ed essere "donna facile", ben venga. Nessun giudizio moralistico...il problema è che però non viene lasciata libertà di non essere quello...e qui si pone il problema...che è tuttavia tipico delle società di massa...e in quanto tale, forse inalienabile...