giovedì, novembre 15, 2007

Cosa ne pensano i giovani?



Ci risiamo, dopo Raciti un altra vittima di una guerra assurda tra forze dell'ordine e tifoserie. L'Italia è smarrita. Anche chi come me è e sarà sempre dalla parte delle forze di polizia, si interroga sulla morte del povero Gabriele Sandri; poi si prova sgomento per la reazione assurda delle tifoserie di molte città che hanno attaccato caserme e schieramenti di Polizia e Carabinieri.

E' una situazione surreale, se ci si lascia prendere dall'emotività si potrebbe pure arrivare ad ipotizzare scenari da guerra civile. Con certezza però mi unisco al cordoglio per Gabriele ed esprimo la speranza che venga fatta chiarezza su tutto ciò che è avvenuto domenica. Affichè chi ha sbagliato paghi.

Forse per la prima volta nel Van der Blog do spazio a qualcuno. Con l'intervista sottostante a C. un giovane medio. Non è nelle forze di polizia, non ha mai avuto problemi con la giustizia, non fa parte di nessuna associazione di tifo organizzato. Un ragazzo della strada... vediamo cosa pensa.

- Anni?
- 25.

- Dove vivi?
- Sopravvivo sull'Etna.

- Che lavoro fai?
- Impiegato nell'azienda di famiglia (per fortuna).

- Quanto guadagni?
- 770 Euro, vivo da solo, immagina tu...

- Come stai?
- Male.

- Perché?
- Perché il futuro è nelle mani di criminali.

- A chi ti riferisci?
- A tutta la classe politica.

- Non ti sembra azzardato fare di tutta l’erba un fascio? E soprattutto, lo dichiareresti pure mostrando il tuo volto?
- Non mi sembra azzardato e non avrei problemi a dichiararlo in pubblico, mettendoci la faccia.

- Non ti farebbe paura la possibilità di ricevere una tempesta di querele?
- No, anzi confermerebbe quello che sto dicendo.

- Non sono d’accordo, se mi dai del criminale e io non lo sono mi pare legittimo che io ti quereli. Non credi sia meglio parlare solo per i parlamentari condannati in via definitiva, tanto cari a Grillo?
- Se altri sono stati prescritti è perché sono stati furbi riuscendo ad eludere la giustizia.

- E tutti gli altri, la maggior parte, che ad oggi non hanno mai avuto problemi con la legge?
- Ormai manca la fiducia nei confronti della classe dirigente. Agli occhi di noi cittadini è la colpevolezza ad essere presunta, non l’innocenza. C’è uno sbandamento totale, non sai più se ci sia un solo politico di cui poterti fidare. Per questo lancio la provocazione dicendo che sono tutti colpevoli.

- Veniamo alla scottante attualità. Cosa ne pensi dei tragici fatti di domenica?
- Penso che ormai ci sia un accanimento reciproco tra le forze dell’ordine e una larga fetta di giovani, indipendentemente dal tifo calcistico. Non vogliamo scordare Giuliani e tutto quello che è successo al G8 di Genova.

- Quindi per te Carlo Giuliani e Gabriele Sandri sono vittime dello stesso sistema?
- Si ma in modo differente.

- Cioè? Spiega meglio…
- E’ vero che se Giuliani non avesse provato a colpire la camionetta dei Carabinieri con l’estintore magari sarebbe ancora tra noi. Desta perplessità, invece, la morte di un giovane reo di trovarsi coinvolto in una rissa. Ovviamente non è bello picchiarsi per nessun motivo, specie per il calcio; ma è pur vero che potrebbe capitare anche a me o a te di essere coinvolti, volontariamente o meno, in un rissa e non è bello pensare che potrebbe arrivare un poliziotto che per provare a calmare gli animi, uccide qualcuno.

- Stai dicendo che il poliziotto di Arezzo ha sparato volontariamente verso la macchina dove si trovava Gabriele?
- C’è la testimonianza di chi afferma di aver visto il poliziotto sparare a braccia tese, dubito ci si metta a braccia tese per sparare un colpo in aria. Probabilmente ha giocato un ruolo importante la contrapposizione tra polizia e giovani tifosi di cui parlavamo prima.

- Intanto il poliziotto è indagato per omicidio colposo, non volontario. Vediamo di capire prima come siano andate le cose, non credi?
- La verità a noi cittadini arriva sempre distorta, perché è in mano dei potenti. Come nel caso di Raciti, non mi pare si sia fatta chiarezza più di tanto, eppure il giovane accusato di omicidio è ancora in carcere. Ricordo che il medico di parte del legale del giovane Speziale (in carcere per l’omicidio di Raciti) aveva ipotizzato la compatibilità dei danni subiti dall’ispettore con l’impatto con un mezzo Discovery in dotazione alla polizia. E’ solo un’ipotesi ma non mi sembra sia stata trattata con la dovuta attenzione da parte di nessuna delle autorità competenti.


- Perché secondo te?
- Per insabbiare verità che potrebbero essere scomode per qualcuno visto che se la magistratura facesse il suo dovere in maniera trasparente, tanti interrogativi che noi cittadini ci poniamo avrebbero una risposta; e non parlo solo del caso Raciti, ma in generale.


- Un esempio al volo?
- Bernardo Provenzano.


- Cioè?
- Se non ricordo male, un pentito riferì, ad un colonnello del ROS, a metà degli anni ’90, il luogo in cui “Binnu u tratturi” si sarebbe recato per un incontro. Credo sia lecito chiedersi perché non fu arrestato allora, visto che era già latitante da anni. E ricorderei che andò tranquillamente in una clinica a Marsiglia passando inosservato… Strano da credere per uno dei maggiori ricercati d’Italia. E non parlo solo di Provenzano.


- E chi altri?
- Ricorderei solo le sedute spiritiche di Prodi, durante il rapimento Moro e le amicizie quantomeno sospette tra Berlusconi e Mangano e tra Mastella e Campanella. Credo che i cittadini abbiano diritto di sapere.


- Su questo non posso che convenire con te, anche se i processi ci sono stati. E’ una domanda che non ti pongo visto che so già come la pensi circa la Magistratura italiana. Torniamo alla morte di Sandri; cosa mi dici di tutto ciò che è successo dopo in varie città d’Italia, con caserme attaccate, scontri con la polizia, agenti feriti, eccetera?
- E’ più che normale data la situazione di “odio” che si è creata in Italia tra forze dell’ordine e giovani tifosi o meno. Molti ragazzi vedono nelle divise blu il nemico. Fai un giro negli stadi e senti i cori oppure gira per le città, troverai tante scritte “ACAB” sui muri, credo tu sappia che vuol dire.


- Si, lo so che cosa significa. Comunque non credo che un poliziotto rappresenti tutta la polizia. La stragrande maggioranza dei poliziotti non avrebbe ucciso, volontariamente o meno, Gabriele. Ma comunque non credi tale reazione sia spropositata?
- Purtroppo sono ragazzi senza delle guide che possano condurre le proteste in maniera civile. Basta che un gruppetto di loro proponga qualcosa, gli altri li seguono senza pensare, è l’unico modo che trovano per sfogare la rabbia che hanno addosso per una situazione che non è facile e non è rinchiusa negli stadi. Ma parte dal poco lavoro, le scarse retribuzioni, la vita sempre più cara e quindi difficile, la precarietà che caratterizza tutta una fascia di popolazione. A questo si aggiunge una classe politica che pensa solo ai propri affari. Quando pure le forze dell’ordine vengono viste come ostili, il risultato è quello che stiamo vivendo. I giovani si sentono abbandonati dallo Stato. Tutto ciò secondo me è un modo, magari non condivisibile, di far sentire la propria voce.


- Esatto, non condivisibile, da condannare. Credo si debba puntare su forme di protesta civili e legali, senza nuocere ad altre persone. Secondo te quale potrebbe essere la soluzione?
- Seguire l’esempio di altri Paesi, come la Francia.


- Cioè?
- Scendono in piazza paralizzando il Paese, non come noi italiani che non sappiamo scioperare. Se scioperano i distributori di carburante, è solo un esempio, noi anziché rinunciare all’auto per un giorno e dare un grave colpo alle compagnie, facciamo scorta. Non scalfiamo nulla degli interessi dello Stato con le accise né delle compagnie. Rimane tutto invariato.


- Pensi possa bastare?
- No, ma credo possa essere un buon punto di partenza.


- Anche nei confronti della classe politica e di tutto ciò di cui abbiamo parlato?
- Per la classe politica ci vorrebbe un colpo di spugna generale, cambiando tutti i protagonisti. In un sistema dove il cittadino abbia finalmente il potere.


- Questo è quello che ci auguriamo tutti. Come prima intervista credo possa bastare, alla prossima.
- Se l’Italia esisterà ancora.


Questa intervista è stata condotta ieri. Oggi pare che l'accusa per il poliziotto coinvolto nella morte di Gabriele sia mutata in omicidio volontario.

Non sono un giornalista, questa intervista non ha nessuna pretesa. E' solo un tentativo per capire cosa ne pensano i giovani.

Vi invito a parlare in giro con qualcuno di questi fatti. Sono pronto a scommentere che il nostro C. è in buona compagnia.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente daccordo sul fatto ke i gruppi dirigenti odierni siano "in parte" motivati da interessi personali, ma e' giusto anche dire ke le attuali generazioni di giovani...(parlo di quelle come la mia)... stiano sempre piu cambiando la visione del mondo,stanno sempre piu rovinando la loro vita proprio perke non credono piu nel valore della vita, ragazzi ke si drogano, ke litigano allo stadio da "ultras" fino ad ammazzarsi...secondo voi qst e' una societa' ke ha il diritto di protestare?!?!? Tutto oggi e' protesta....e prima la riforma moratti....non andava bene....ora la riforma fioroni...e non va bene nemmeno quella!!! ke palle...io do la colpa a qst movimenti di sinistra ke stanno prendendo sempre piu il sopravvento....ah la globalizzazione...Ma ke kazzo ne sai tu della globalizzazione...!!?! non sei mai uscito dal tuo quartiere e ti metti a parlare delle multinazionali solo perke lo fanno anke i tuoi amici!!! Ma pensa ai tuoi problemi...innanzitutto lavati!!! Qst idioti parlano dei politici ke vanno contro gli interessi della societa'...ma voi siete sicuri ke cn quello ke fate agite nel bene della societa'?...se e' vero ke lo stato siamo noi non prendiamocela cn i politici perke se sn la a governare e' solo e unicamente colpa nostra, siamo noi ke li abbiamo votati...percio fate silenzio comunisti del cazzo....avete voluto il vostro governo...adesso accettatene le consequenze....Proteste contro il governo ke loro sostengono....UNA VERGOGNA!!!!

duhangst ha detto...

Penso proprio che ne avrebbe molta di compagnia.

Markuzzo ha detto...

Per essere un italiano medio, sa bene come muoversi nei meandri della politica, dell'informazione e del mondo VERO. Complimenti al signor C.!

Anonimo ha detto...

Mah, la storia che il poliziotto stesse sparando in aria mi convince assai poco... ma credo che aspettare ulteriori chiarimenti sia l'unica soluzione. Sempre che come di ce C., le notizie non ci arrivino distorte.

Saluti amari.

Old Whig ha detto...

Se la polizia sbaglia parte il linciaggio mediatico. Invece su tutta la massa di giovani violenti e sbandati (sian tifosi o noglobal) nessuno si interroga, nessuno ha il coraggio di puntare il dito contro una generazione di genitori assenti ed incapaci!
Ciao Van

EbonIvory ha detto...

E' senz'altro in buona compagnia, anche se credo che l'intera nazione vive una sorta di ripudio verso la classe politica e un malcontento generalizzato verso le forze dell'ordine. Sarà difficile trovare un ottimista.

Anonimo ha detto...

Ciao Van, sono passato per un saluto dopo tanto tempo. Scusami per l'assenza.
Interessante il tuo post con l'intervista dalla quale si capisce l'amarezza di molti giovani