martedì, aprile 01, 2008

Elezioni politiche 13-14 aprile 2008

Aveva preferito non dormire.

L'aereo per Roma sarebbe partito quella mattina alle 07.10. Motivo per cui si doveva presentare al banco del check-in Alitalia alla 06.10 circa. Per arrivare puntuale e fare la strada con calma da casa sua, nell'hinterland catanese, all'aeroporto di Catania Fontanarossa (che avevano da poco rifiutato di dedicare alla memoria di Angelo D'Arrigo) aveva stimato circa 30 minuti. Sarebbe dovuto partire quindi alla 5.30 o poco più.

Qualche anno prima era stato con la scuola in gita a Praga. Una sua amica l'aveva svegliato alle 5.50 mentre l'appuntamento era con tutto il gruppo alle 5.15. Non aveva sentito le tre sveglie che aveva puntato.

Per non correre il rischio decise di non andare proprio a letto. La sera prima era uscito, come al solito. In giro tra qualche locale, qualche chiacchera con gli amici. Si erano fatte le 4.00 quando arrivò a casa. Si mise sotto la doccia e controllò per l'ennesima volta che in valigia non mancasse nulla.

Partiva un po' all'avventura, ma era entusiasta. Ora era in macchina col padre che lo accompagnava al terminal partenze.

Un abbraccio, un bacio, un saluto affettuoso come magari non ti aspetti tra padre e figlio. Ma loro erano sempre stati così. Suo padre era il suo punto di riferimento. Stop.

Aveva fatto il check in e imbarcato il bagaglio. Ora passava sotto il metal detector. Qualche passo più in la si accomodò su una delle poltrone. Si rialzò poco dopo per andare a prendere una spremuta d'arancia e una copia della rivista "Chitarre". Dopo un altro po' di attesa, chiamarano dagli altoparlanti il suo volo AZ495 delle 07.10 per Roma. Puntuale. Pensò che visto le incertezze che stava attraversando la compagnia di bandiera, era alquanto sorprendente. Voleva chiedere ad una hostess all'imbarco se si sapeva qualcosa circa la fantomatica cordata italiana che Berlusconi aveva ipotizzato. Ma si disse che era una domanda stupida. Una hostess, forse precaria, cosa poteva saperne.

Uscito dal bus che condusse i passeggeri fino al Boeing MD82 Douglas salì sull'aereo e prese posto al 21 E, lato finestrino, come aveva chiesto.

Pensò ai suoi familiari ed amici che avrebbe visto tra 10 giorni. Pensò a quello che lo aspettava durante quei 10 giorni. La Polonia, Varsavia, Cracovia, Danzica, Auschtwitz.

Aveva scritto sul suo blog che per quelle elezioni, che ci sarebbero state domenica e lunedì non avrebbe votato. Ma non aveva specificato il motivo. Lo aveva dimenticato.

Segnò un appunto mentale, cercare un internet point e scrivere ai propri amici virtuali e non che la Polonia era bella e che non poteva votare perchè era fuori dai patri confini.

Certo sarebbe stato indeciso questa volta. Ma da quando aveva saputo che dal 9 al 18 aprile sarebbe stato in Polonia non s'era posto il problema. La sua cognizione della politica era turbata da alcune cose. Ne avrebbe parlato sul suo blog al ritorno.

O ne aveva già parlato? Deja vu? Boh.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

...fino a che uno dei suoi tanti amici virtuali gli comunicò: " ma guarda che a Varsavia c'è il
CONSOLATO ITALIANO a Plac Dabrowskiego, 6
Tel. 004822 8263471/2/3
Fax 8278507
E-mail: ambvars@polbox.pl
e lí allestiranno senz'altro un piccolo seggio elettorale, quindi non perderti d'animo mio caro amico virtuale, se veramente sei sicuro di voler votare puoi farlo...". E lui mordendosi la lingua pensó: "certi amici virtuali sono una vera seccatura, ora cosa faccio?". CIAO! /Roberta che si è bloggata (crederci o non crederci?)

duhangst ha detto...

Forse le sposteranno e ritroverai il tuo problema su chi votare..

Van der Blogger ha detto...

Beh Roberta, ma credo quello sia solo per i residenti...

Duhangst... Pizza ci ha rinunciato :-)

Anonimo ha detto...

quando torni dalla Polonia?

Verde ha detto...

sei tornato??quando torni??? come stai?? no così eh, tantpo per sapere qualcosa...ciriciaoooooooo