giovedì, maggio 01, 2008

Re-Made in Poland

La notte tra martedì 8 e mercoledì 9 aprile non sono andato a letto. Sono stato sveglio tutta notte ascoltando musica e leggendo, solo così ho avuto la sicurezza di non perdere l'aereo. Stranamente puntuale mi presento all'aeroporto, faccio check-in, attendo mezz'oretta e mi imbarco per Roma. Sul volo, qualche sedile più avanti del mio c'è la Senatrice Anna Finocchiaro, si mostra cordiale con tutti quelli che la salutano. Non può sapere che qualche giorno dopo avrebbe ricevuto una sonora batosta. Vicino a me c'è un russo dal viso rubicondo e dai grossi baffi, gli occhi non ho potuto vederli visto che non ha fatto che dormire. Probabilmente era il coach della nazionale giovanile russa di non so quale sport.



Una volta a Roma, mi avvio verso il gate B12, attendo un ora scarsa e mi imbarco per Varsavia. Prendo posto all'estrema destra della fila, lato finestrino. Accanto a me una giovane coppia di polacchi. Dietro i loro 3 figli. Appena metto piede fuori dall'aereo mi rendo conto che me l'aspettavo più fredda la Polonia. Fuori dall'aeroporto vengono a turno 4 tassisti che si offrono di portarmi in albergo per 20 euro, ma anche per 15. Illusi, non sapevano che volessi godermi la Polonia quasi fossi un polacco. Così mi metto in testa che devo arrivare in autobus. Mi informo con qualcuno in inglese che mi indica il 175, mi porterà dritto nei pressi di Stare Miasto, la città vecchia, dove si trova l'ostello in cui alloggio. Fantastico, con l'equivalente di poco meno di un euro e un po' di strada a piedi arrivo tranquillamente in ostello, grazie anche alla piantina della città che ho comprato appena sceso dal bus.



Il tipo dell'ostello è molto cordiale e, sorpresa, mi offre una camera piccola ma singola, tutta per me. Ovviamente accetto. Dopo essermi sistemato esco ed inizio a scoprire la città. Tra strada a piedi (davvero tanta), autobus, tram e metropolitana riesco da mercoledì a venerdì ad essermi fatto una valida idea della città. Sabato torno in aeroporto ad accogliere il gruppo della scuola di mia cugina che arrivava. Tra specialità locali, lezioni di polacco, piedi massacrati, foto, mp3 nelle orecchie, passeggiate con le ragazze polacche e le italiane, visite a scuola, feste, birra e vodka passano i giorni fino a lunedì. Mi piace pure l'ostello, stare nella living room a chiaccherare amabilmente con russi, cechi, polacchi, americani, francesi e greci è sempre piacevole.



Martedì partenza per Auschwitz. Visitiamo Auschwitz I e Auschwitz - Birkenau. Impressionante. Durante tutta la visita ho provato una profonda inquietudine. Ero triste e angosciato dal vedere le montagne di capelli, le scarpe, le foto di uomini donne e bambini condotti alla morte. Perchè? Mi ha colpito molto una tavola di marmo con una iscrizione, un versetto del salmo 38 che recita "...my sorrow is continually before me.", lasciata dal presidente israeliano nel 1992.



E poi quella scritta, beffarda. "Arbeit macht frei".



La giornata finisce sull'autobus del ritorno. Nessuno ha voglia di scherzare.



Mercoledì libero, solo, in giro per la città. Tappe principali, la sinagoga situata al numero 6 di Twarda (l'unica esistente a Varsavia) e il grande centro commerciale Zloty Tarasy o qualcosa del genere.



Giovedì si parte sempre in autobus per Cracovia. La tristezza di Auschwitz è smaltita. Così c'è spazio per i giochi, le canzoni, le barzellette. La città è stupenda, con un numero impressionante di studenti universitari, 180.000 su una popolazione di 800.000. E poi monumenti, chiese, la cripta dove Giovanni Paolo secondo tenne la prima messa. Si ritorna a Varsavia. Sul pullman guardiamo il film "il cuore altrove di Pupi Avati", 4 chiacchere e poi molti dei 100 e passa occhi presenti sul pullman si chiudono a riposare.



Venerdì 18 torno in Italia. Dove prendo atto (ma lo sapevo già da prima) che il centro destra ha stravinto alle politiche e alle amministrative sicilane.

Conclusione.

Conclusioni:
- mi è piaciuto molto il fatto di essermi ambientato benissimo in così pochi giorni; con la mia fedele cartina arrivavo dappertutto.
- ho conosciuto tanta nuova gente di svariate nazionalità; ma le persone che più mi hanno colpito positivamente e con cui spero di rimanere in contatto sono tutte italiane; alcune divertentissime e senza filtri, altre sempre con la battuta pronta, altre impressionanti per cultura, preparazione, sensibilità artistica e non: belle persone.
- le 2 giornate in pullman e quella a scuola, sono state stupende; cioè per un 22nne spesso scambiato per 17nne (per comprare una birra dovevo mostrare il documento!!!) fa un certo effetto tornare in ambiente scolastico dopo 4 anni; fortunatamente l'approccio è ancora quello di una volta, mi sono divertito.
- le persone polacche purtroppo, specie gli over 40, sono un po' troppo tristi; sarà per quello che hanno passato, non saprei.
- in polonia non si mangia proprio da schifo; ma la cucina italiana rimane la CUCINA per eccellenza e fa sentire la sua mancanza.
- gli orsi e gli scoiattoli visti al parco del quartiere Praga sono dolcissimi;
- gli autobus sono puntuali e la gli automobilisti quando c'è qualcuno sulle strisce si fermano per farlo passare... embè? Per uno che vive a Catania queste sono cose straordinarie, come le strade pulite e il traffico ordinato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei andato da solo?

EbonIvory ha detto...

Mi sarebbe piaciuto farti compagnia. Mi avrebbero scambiato per tuo nonno così non avremmo avuto problemi con la birra

Van der Blogger ha detto...

Si, Red Fox, ho viaggiato da solo, salvo aggregarmi per le gite e le visite e qualche festicciola al gruppo della scuola di mia cugina.

EbonIvory, macchè, al massimo sembravi il mio fratello maggiore...

Anonimo ha detto...

Bravo VdB, benvenuto nel mondo dei backpackers. "Once backpacker always backpacker"...sei avviato, non fermarti ora...una cartina ed uno zaino aprono il mondo (piú del portafoglio). Roberta

Anonimo ha detto...

vacanze...che sogno!