mercoledì, giugno 06, 2007

Sogno



Certo, non posso dire di non essere stanco. Ma ogni volta che vedo i fiumi d'asfalto orlati di case grigie e impersonali sfumare fino a diventare lo sterrato che porta alla mia tenuta, riacquisto molte delle mie energie.

Sembra essere passato un secolo da quando sono partito dall'aeroporto di Tokyo. Grazie a Dio la tournèe è andata alla grande. E' stata la mia prima volta in Giappone e sono soddisfatto. Il pubblico del sol levante è più vivo di quanto ci si possa aspettare ed è divertente notare l'italiano con cui cantano le mie canzoni.

Il taxi mi ha appena lasciato davanti al grande portone in ferro battuto e legno che introduce alla mia umile dimora e che costituisce l'ingresso secondario. Mi sono sparato un molto americano "Tenga il resto". Il mio covo non sembra essere cambiato molto; beh, del resto tornando almeno due volte al mese anche quando sto in tour è difficile notare cambiamenti. La casa della famiglia di Augusto è sempre lì, lui sarà da qualche parte, magari a preparare il formaggio o a badare all'orto, aiutato dai suoi figli. Cari ragazzi. Bud e Loeffe, i miei due Labrador mi corrono incontro. Procedendo mi lascio alle spalle la stalla, il fienile/magazzino e i box dei cavalli. Mi appresto a salire la rampa con ciottoli che porta alla piscina, alle spalle della cascina opportunamente ristrutturata, in un misto di legno, alluminio e vetro.

E' sempre bella, forse più di due settimane fa. Mi aspetta seduta sui gradini che portano alla porta sul retro della cascina. Non sono abituato a non vederla per così tanto; ma stavolta non ha potuto seguirmi in tour, ha preferito rimanere a consolare la sorella che si era da poco separata dal marito. Così mi sono ritrovato tra Pechino, Shangai, Seul, Sapporo e Tokyo senza la mia corista, la mia manager, la mia musa ispiratrice.

Ci abbracciamo come se non ci vedessimo da dieci anni e ci perdiamo per non so quanto tempo in un lungo bacio. Mi aiuta a portare le valigie in cucina e mi invoglia a fare una doccia. Io rifiuto. Ho un'altra idea. Mentre noto il suo stupore, relativo alla mia foga nonostante la ovvia stanchezza, la trascino verso il box. Lei è divertita. Entriamo, e montiamo ognuno sul proprio cavallo, non prima di averlo coccolato a dovere.

Amo raccontare le mie cose a lei mentre passeggiamo a cavallo. E' a cavallo che le chiesi di sposarmi, mi ricordo che schizzò via verso il laghetto; la raggiunsi poco dopo trovandola in ginocchio, in lacrime, con due anelli in mano. Voleva chiedermelo lo stesso giorno.

Per qualche istante anche lei ha lo sguardo perso, magari ricorda quel che ricordo io. Le racconto della tournèe, di quanto mi è mancata lei, la cascina, l'aria incontaminata che si respira nella tenuta. Mi dice che stasera verranno Carlo con Luisa e Angelo con Patrizia. Non mi dispiace l'idea di festeggiare con i nostri più cari amici il successo del tour mondiale. Così rientriamo in casa mentre mi illustra il menu della serata.

Pomodorini con ricotta fresca, carote e sedani. Salumi vari. Tagliatelle ai funghi. Vari tagli di carne con insalata condita con olio d'oliva. Vino rosso. Cannoli alla ricotta. La cosa che mi da più soddisfazioni è il fatto che tutti, e dico tutti, gli ingredienti del menu provengono dalla nostra tenuta. Facciamo persino il pane, la pasta, i salumi, tutto. Solo i funghi sono "stranieri" perchè provengono da un bosco a una trentina di chilometri da casa. Augusto e i suoi figli sono gli artefici di tutto, anche se sia a me che a lei piace di tanto in tanto mettere le mani, per poter dire di essere stati noi a fare il tutto.

Immagino giù il cibo preparato da lei in maniera divina. Le chiacchiere, le risate con gli amici. Poi dopo cena scenderemo tutti in cantina, nella parte di essa adibita a sala prove/registrazione. Come al solito si strimpellerà, si butterà giù qualche idea, si suoneranno canzoni famose stravolgendole, godendo delle allegre risate delle nostre compagne. Immerso in questi pensieri, nella mia vita, nel profumo di lei, mi avvio verso la doccia. Ho pure il tempo di stendermi un oretta.

Non le ho dato nulla di ciò che le ho portato. Lascio che sia lei a trovare il tutto mentre disfa le valige, contravvenendo al mio imperativo divieto. Mi piace sistemare la mia roba. Ma ormai è una specie di tradizione. Lei che apre le valige, trova i suoi regali, importanti o stupidi che siano; negherò di essere stato io a metterli li. "Non ne so nulla mia Signora, lo giuro", "Vile traditore e menzognero, pagherai per questo".

Mentre mi avvio verso la doccia, canticchiando Amazing Grace, sorrido. Pago sempre volentieri la punizione che la mia Signora mi impone per trasgressioni come quella dei regali negati.

Scusate gli errori, of course.
Questo post strano nasce dall'idea che ho trovato nel blog http://summer89.splinder.com/.
Cioè descrivere come ci vediamo da grandi. Ovviamente (come suggerito dal titolo del post) il mio è un sogno. Ho infatti volontariamente tralasciato come mi vedo davvero da grande... sarebbe stato una tristezza.

Meglio il sogno.

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Van. La storia da festival di San Remo mi fa pensare che sei in fase di chiusura? Coraggio. Avessi scritto io la tua storia mi sarei fatt"o" meno sultano con moglie schiavetta la quale mi sarei piuttosto tirat"o" nel box che non a disfare le mie valige. Un sogno supermaschilista il tuo, rileggilo un attimo e mettiti nei panni di quella poveretta che ti aspetta sui gradini e ti cura come se fossi un neonato in fasce...la tenuta ed i cavalli comunque sono fattibili o no? CIAO e coraggio!Roberta

Van der Blogger ha detto...

Roberta, mi fa piacere questa tua critica. Se non altro, perchè l'avevo già prevista. Ma evidentemente sono un pessimo "scrittore", visto che non riesco a fare venir fuori tutto e bene. Nel mio sogno, come cerco tra l'altro di dire, la mia lei mi aspetta sui gradini perchè le va, non lo pretendo mica. Il suo disfare le valigie è una specie di gioco, conseguente all'altro gioco, quello dei regali. Tra l'altro, visto come va avanti il disfacimento delle valigie (finisce non appena trovati i regali), puoi benissimo immaginare come è un lavoro che faccio io, visto che tra l'altro mi piace. Lei nel mio sogno, quello vero, collabora con me, canta con me, indirizza le mie scelte, mi aiuta anche in fase compositiva. Il motivo per cui mi aspettava a casa l'ho detto, e visto che era a casa, ha preparato da mangiare, cosa che abitualmente facciamo insieme. Augusto e i suoi figli sono degli amici di vecchia data che collaborano con me aiutandomi nelle faccende della tenuta, la moglie di Augusto e la figlia si prendono cura della casa quando io e lei siamo fuori.

Il sogno è molto realista in alcuni aspetti.
- mi piace davvero fare e disfare le valigie;
- sono davvero una persona che ama l'interazione totale con la sua lei.
- adoro cucinare.

Roberta, questa auto-apologia sarebbe anche patetica se fosse vista come una mia giustificazione. In realtà è un mio tentativo di chiarire alcuni punti. Poi terrei in considerazione anche un altro aspetto, questo "Sogno" è ovviamente impastato con la fiction. Ovvio che la mia lei la sogno sempre accanto a me, e non a casa ad aspettarmi... ma sai per esigenze di copione ;-)

Ciao e grazie

Anonimo ha detto...

Peccato, io ci avevo quasi creduto.
Ma se tu ci credi, allora succederá.

fradalla@gmail.com ha detto...

ciao nn c'entra col post ma sui libri che stai leggendo. Visto che tutte le volte che passo du qua, c'è ancora la Bibbia sul "comodino", ti consiglio l'ultimo libro di Odifreddi...! L'hai già letto? io lo sto leggendo e lo trovo per lo meno interessante

Anonimo ha detto...

Un bel sogno...e spero davvero che torni per te il tempo in cui il tuo vedereti "da grande" sia come di più lo desideri!!!
Ciaooooooooooooo e buon trasloco =)

duhangst ha detto...

Sogni in grande VAn! Ti auguro di cuore tutto questo!

Anonimo ha detto...

I sogni sono forse l'unica cosa che ci rimane.

Sono l'unica cosa gratis in un mondo dove l'unico valore è quello del denaro.

Spero davvero che riusicrai a trovare un modo per realizzare i tuoi sogni.

Un saluto

Anonimo ha detto...

Mi arrendo Van, sei ancora troppo in crisi di autocommiserazione per poter avere uno scambio obbiettivo con te. Mi sei comunque sempre simpatico. Datte na mossa! Ro.

Van der Blogger ha detto...

xjoOby, sarebbe bello... il tempo ci risponderà.

Fradalla, di Odifreddi ho letto "Il Vangelo secondo la scienza", quello che tu mi consigli ho intenzione di leggerlo in ogni caso. Ti farò sapere.

Eh, Framelie, quello spero ovviamente ;-)

Grazie di cuore Duhangst.

Grazie anche a te Elfenlied.

Ro anche tu mi sei simpatica, e non sai quanto. Comunque mi piacerebbe discutere più approfonditamente con te, perchè, pur conoscendoti poco, ti stimo, sul serio! ;-)

Anonimo ha detto...

Puuhh...stavolta credevo davvero di averti offeso! Aspetto qualche amo (di qualsiasi tipo) per discutere. CIAO! R.

Van der Blogger ha detto...

Ro, per farmici rimare offeso ci vuole tanta di quella cattiveria... cosa che era assolutamente assente nei tuoi interventi. Avrei molto da parlare con te, ma in altra sede, no? ;-)

Ciao e grazie

Pepenero ha detto...

hai tutte le carte in regola per far avverare questo sogno!

Anonimo ha detto...

Red_fox ha logicamente la mia mail, chiedi pure a lei.

Anonimo ha detto...

A proposito: ho dato un'occhiata alla tua "libreria", ti invidio, veramente ti invidio che hai potuto leggere tutte le opere di Pirandello in dialetto. Mi piace Pirandello. Altre tue scelte potrebbero essere motivo di discussione, molti libri evangelici. Sono abbastanza
anti-evangelicalismo da due giorni a questa parte. Diciamo che è un "virus" che va e viene. Vado a periodi...come certi alcolizzati :)). Questo detto da una ex-missionaria moglie di anziano di chiesa (anche lui un poco allergico all'arroganza ai limiti del settario creatasi all´interno di un certo tipo di evangelicalismo) è molto MA MOLTO liberatorio!!! Preferisco il tuo Pirandello, i tuoi Grisham ed il tuo Tokien...ma poi il virus mi puó anche passare. CIAO! Roberta

Le Barricate ha detto...

..E i sogni, i sogni,
i sogni vengono dal mare,
per tutti quelli
che han sempre scelto di sbagliare,
perché, perché vincere significa "accettare"
se arrivo vuol dire che
a "qualcuno può servire,
e questo, lo dovessi mai fare,
tu, questo, non me lo perdonare.

Da "Figlia" di Roberto Vecchioni

Ciao!

Van der Blogger ha detto...

Alberto, magari...

Ok Ro, per la mail chiederò a Red Fox. Pirandello in dialetto magari fai un po' di fatica a comprenderlo (ovviamente) però se vuoi posso essere il tuo traduttore (quasi) on-line. Per il resto... Sai che oggi si usa dire "sono laico ma non laicista"? Ok, io sono evangelico ma non "evangelicale". Le letture (specie quelle di ordine escatologico o comunque profetico) mi appassionano tanto. Diciamo, però, che cerco di mantenere il mio occhio critico. Ciao (che poi magari ti passa il viruso ;-) )

Ciao LeBarricate, bella davvero... grazie

Anonimo ha detto...

Ogni tanto la mia sorellozza ha questo tipo di crisi anti evangelicalismo. Poi le passa. Che dire... la capisco perché io mi ci ritrovo costantemente immersa, anche se in modo più blando rispetto le sue ricadute.

red