martedì, aprile 04, 2006

Un punto al giorno VI, nemmeno Rocky...

SVILUPPO ECONOMICO

1) Creazione di un ulteriore milione di posti di lavoro, avendo come obiettivo la piena occupazione con particolare attenzione al Sud.
2) Le liberalizzazioni negli anni '90, avrebbero dovuto essere fatte prima delle privatizzazioni od in parallelo a queste e non dopo. E' stato fatto il contrario creando così monopoli o quasi monopoli. Occorre quindi più concorrenza nella gestione dei servizi in settori nevralgici come le banche, le assicurazioni, l'energia, le autostrade, le telecomunicazioni.Introduzione del principio della libera, immediata e gratuita "portabilità" del proprio conto da una banca all'altra (come per i telefonini) per far crescere la competizione bancaria.
3)Nuova legge sulle professioni.
4) Per far ripartire l'economia:
I) detassazione degli utili reinvestiti in attivi produttivi;
II) prosecuzione e sviluppo della riduzione del cuneo fiscale;
III) detassazione integrale degli straordinari;
IV) rimborsi IVA in tempo commerciale per lasciare liquidità nelle imprese;
V) obbligo di versamento IVA solo dopo il reale incasso della fattura, per non penalizzare le imprese che già hanno problemi di clientela insolvente.
5) Sviluppo ulteriore della nuova legge sui distretti industriali.
6) Basic Tax del 5% omnicomprensivo, per microiniziative di giovani o anziani.
7) Abolizione totale della tassa sulle piccole insegne commerciali.
8) Graduale progressiva riduzione dell'IRAP.
9) Riduzione IVA sul turismo, sul modello della Francia.
10) Misure fiscali di incentivo per l'attrazione in Italia di residenti esteri (come in altri Paesi).
11) Microcredito: superare da un lato l'usura e dall'altro lato il costo delle banche, utilizzando la sede degli sportelli postali per combinare la massa del microrisparmio con la domanda di microfinanziamenti per piccoli investimenti produttivi. Soprattutto da parte dei giovani.
12) Agricoltura: completamento del disegno strategico di questi anni da realizzare attraverso: - definizione d'intesa con le Regioni di un programma unico per integrare e coordinare gli interventi comunitari, le politiche di mercato, la ristrutturazioni delle grandi filiere nazionali, lo sviluppo delle misure e il sostegno dei distretti agricoli e agroalimentari introdotti con l'ultima legge finanziaria;
consolidamento dei nuovi mercati locali di prodotti alimentari e di servizi nonché del rapporto diretto tra imprese agricole e consumatori;
realizzazione di un Piano Unico di Sviluppo rurale di concerto con le Regioni;
investimenti sul capitale umano per garantire un ricambio generazionale;
rilettura della normativa sulla caccia e sui parchi alla luce delle più recenti esperienze applicative.


Non commento, condivido. Alcuni punti (4, 6, 8) li condivide pure la Confindustria...

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