mercoledì, ottobre 18, 2006

La realtà supera la fiction

Prendi un americano, già condannato per molestie sessuali, che compie 3 omicidi e 2 rapimenti. Metti che i 2 rapiti sono due bambini di 8 e 9 anni e che vengono violentati. Metti che uno dei due, Dylan di 9 anni, viene trovato morto. Metti che l'assassino e violentatore venga condannato a morte. Metti che tenta di risparmiarsi la pena capitale scrivendo un diario segreto il cui accesso è criptato. Metti che secondo lui per decrittarlo ci vorranno almeno trent'anni (per i più bravi crittologi dell'NSA).

No, non è la trama di Crypto di Dan Brown. Non è nemmeno un nuovo thriller. E' la tragica realtà che ha visto coinvolto Joseph Edward Duncan III.

Nel fantomatico diario, che a me sa tanto di ultimo tentativo di arrampicata sugli specchi, il Duncan dice di aver scritto segreti che tiene nascosti e che riguarderebbero tanti orrori da lui commessi ma misteriosi per i federali.

Il punto non è però scoprire se la storia del diario è vera, il problema per me sta a monte. Come mai un porco molestatore di anime innocenti stava in libertà? E' vero che aveva scontato 14 anni per una violenza sempre su un bambino (per me sono troppo pochi 14 anni) ma aver ottenuto la libertà provvisoria (in attesa di cosa?) per un'altra molestia ha dato il LA alla distruzione di una famiglia intera e di Dio solo sa quante vite.

Detto questo. Mi sembra una uscita a dir poco tragicomica quella di inventare questa storia del codice a protezione del libro dei misteri. Questa genialata, in accordo con l'avvocato, è servita intanto ad elevarlo agli (dis)onori delle cronache di tutto il mondo. E questo, per un pazzo maniaco maiale, potrebbe essere già qualcosa.

Dimenticavo di dire una cosa: questa cosa del codice segreto l'ha rivelata sul suo blog. Un blogger. Pazzo. Porco. Assassino. Un blogger. Magari ne faranno un libro o un film ma non sarà mai come la realtà. Perchè, come detto, la realtà spesso supera alla grande la finzione.

5 commenti:

Massimo ha detto...

C'è però un dato che, almeno a me, consola: forse un po' troppo tardi, ma la mano della Giustizia calerà su quel delinquente. Definitivamente.
In Italia, invece, nel giro di un decennio sarebbe libero di tenere conferenze sulle sue "gesta".

Van der Blogger ha detto...

Monsorerau, conosco bene il tuo pensiero. Pensiero che su questo tema non condivido. Condivido invece l'aspra critica alla giustizia italiana troppo morbida con i criminali.

Anonimo ha detto...

ignoro totalmente questa storia...dove trovo info più dettagliate?

Van der Blogger ha detto...

Enrico io l'ho letta sul sito del corriere...

Anonimo ha detto...

Purtroppo è così...