lunedì, marzo 05, 2007

Diamo una mano

Nella nostra società regna l'insoddisfazione.

Magari non abbiamo il cellulare che ci piace. Forse il nostro lavoro non è tanto redditizio da permetterci la tv lcd da 150 pollici, o la crociera nel mediterraneo. Magari non possiamo permetterci il Porsche Cayenne e l'attico da 300 mq al centro rimarrà solo un sogno.

Siamo tristi perchè il nostro lavoro non ci piace. Ci sconfortiamo perchè pur di pagare il mutuo dobbiamo rinunciare ogni tanto alla cena al ristorante in. Accontentandoci di una pizza.

Ma non ci rendiamo conto che quello che abbiamo, anche in caso di ristrettezze, è tutto ciò di cui alcune persone avrebbero bisogno. Un tetto sulla testa, delle coperte su di un letto morbido. Un pasto caldo. L'amore di persone a noi vicine. La possibilità di curarci.

E' il caso di tanta gente povera in Africa o in Asia. Ma senza andare lontano, è il caso di tanti senzatetto che vivono nelle nostre città. Affamati, infreddoliti. Hanno perso tutto. Alcuni anche la voglia di vivere.

Ci sono tante associazioni che si prendono cura di loro, ma mai sono abbastanza. Nessuno ha l'ambizione di risolvere questa piaga sociale, ma qualcosa di picolo la si può fare. Morgan Palmas e Massimo Caporaso, per esempio, tramite il loro blog http://acmedelpensiero.blogspot.com/, ci mettono al corrente della situazione di Benito. Un uomo non più giovane, malato di diabete e con problemi di mobilità a causa di amputazioni alle dita dei piedi.

Sul blog troverete tutte le informazioni e una video intervista a Benito.

Ovviamente ci si auspica che tutti i senza tetto possano trovare un lavoro e soprattutto l'amore di persone care. Ma nel frattempo, qualcosa possiamo farla anche noi...

A presto

6 commenti:

Anonimo ha detto...

per il diabete una pensione di 300 euro? e che diavolo ci fa con 300 euro un povero cristo?

ps perché non ti piacciono i film sottotitolati?

Van der Blogger ha detto...

Boh... mi scoccia leggere. A leggere si perdono tanti particolari secondo me...

Con 300 € non ho idea di cosa faccia, di sicuro però possiamo immaginare cosa non possa fare...

Anonimo ha detto...

Purtroppo, poi questi non sono casi così isolati, questo è preoccupante! Lamentarsi poi è diventato lo spot della società moderna, che ci spinge alla ricerca solo delle cose materiali e quando non possiamo averle ecco che si va in depressione. Sembra che la depressione sia la malattia del benessere!

Anonimo ha detto...

Se si parlasse piu di queste cose e meno del festival di Sanremo o del nuovo figlio della Bellucci magari... Non parlo di te, parlo degli italiani in generale. il fatto e' che chi sta bene ama piangersi addosso e vivere nel proprio benessere.

Robba12 ha detto...

Hai ragione su tutto il fronte, non diamo mai abbastanza importanza a quel che ci è dato d'avere, ma pensiamo sempre e solo a quel che vorremmo...

Van der Blogger ha detto...

duhangst, è proprio così, condivido...

Oby putroppo è vero ma il mondo gira e il sociale non è un bel canale... non è redditizio. Da parte nostra più che parlarne possiamo fare, anche un piccolo gesto. Aiutiamo una o più persone e vieniamo riempiti di gioa. Ad esempio l'adozione a distanza è una cosa che trovo meraviglioso. Col costo di una sera in pizzeria con la ragazza, si mantiene una intera famiglia. Dando cure mediche, cibo e istruzione... è eccezionale ricevere le lettere e le foto dei bimbi che non ti conoscono ma ti amano. Dai poco e ricevi molto...

Captain, in Sicilia si dice "E' 'u culu chinu..." ed è vero.